Il capitolo tratta dell’ideazione di un Parco archeologico che stenta a decollare per la sua rigida concezione patrimoniale e istituzionale. Processi di patrimonializzazione che sono promossi da destra e da sinistra, ma assolutamente distanti dalla realtà delle cose e dal valore etico dei beni comuni, che sono tali se migliorano la vita dei cittadini. La narrazione coinvolge soggetti istituzionali e la modalità è l’apparato burocratico, uno degli attori più interessanti di questa rappresentazione corale dell’identità siciliana. Il Parco archeologico diventa terreno di scontri sui perimetri, sui luoghi simbolici, sulle competenze professionali; non in un caso astratto, ma in un caso concreto, quello di Tyndaris. E allora, istituire un Parco archeologico diventa una disputa politica e ideologica sull’identità e la memoria.
Perimetrare e legittimare la memoria. Il Parco archeologico come metafora
marcello mollica
2021-01-01
Abstract
Il capitolo tratta dell’ideazione di un Parco archeologico che stenta a decollare per la sua rigida concezione patrimoniale e istituzionale. Processi di patrimonializzazione che sono promossi da destra e da sinistra, ma assolutamente distanti dalla realtà delle cose e dal valore etico dei beni comuni, che sono tali se migliorano la vita dei cittadini. La narrazione coinvolge soggetti istituzionali e la modalità è l’apparato burocratico, uno degli attori più interessanti di questa rappresentazione corale dell’identità siciliana. Il Parco archeologico diventa terreno di scontri sui perimetri, sui luoghi simbolici, sulle competenze professionali; non in un caso astratto, ma in un caso concreto, quello di Tyndaris. E allora, istituire un Parco archeologico diventa una disputa politica e ideologica sull’identità e la memoria.Pubblicazioni consigliate
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