Le cronache dei giorni del Covid 19 e del forzato lockdown ci hanno spesso mostrato le tante difficoltà che scuole, ospedali, RSA, carceri hanno incontrato quando si sono trovate a gestire l’emergenza pandemica con l’ordinarietà della esistenza, ma le difficoltà sono particolarmente emerse laddove la situazione ordinaria era già compromessa da atavici problemi. Questo è stato particolarmente vero per gli istituti penitenziari, per i quali le cronache della prima fase pandemica hanno denunciato una situazione al collasso, con detenuti in rivolta, proprio per la complessità di tenere assieme vigilanza e controllo con le richieste sempre più forti, da parte di chi era recluso, di maggiori informazioni e contatti con l’esterno, richieste che la pandemia ha rallentato e talvolta impedito, redendole ancora più estreme e assillanti.Questa raccolta di saggi nasce dalla necessità di interrogarsi sul senso della detenzione e su come il microcosmo rappresentato dalle carceri possa diventare il luogo per sperimentare nuovi percorsi scolastici, per ripensare una genitorialità da reclusi, per sanare esistenze riconnettendole a quelle degli altri e per far sì che i tanti muri costruiti per separare e per controllare (Cfr. Foucault 1975) diventino ponti con cui incontrare persone attraverso virtuosi progetti educativi e partecipativi

Vol 6 No 1 (2022): Lives on the Fringes: Interdisciplinary Approaches to Incarceration

C. Benelli
;
G. Costanzo
2022-01-01

Abstract

Le cronache dei giorni del Covid 19 e del forzato lockdown ci hanno spesso mostrato le tante difficoltà che scuole, ospedali, RSA, carceri hanno incontrato quando si sono trovate a gestire l’emergenza pandemica con l’ordinarietà della esistenza, ma le difficoltà sono particolarmente emerse laddove la situazione ordinaria era già compromessa da atavici problemi. Questo è stato particolarmente vero per gli istituti penitenziari, per i quali le cronache della prima fase pandemica hanno denunciato una situazione al collasso, con detenuti in rivolta, proprio per la complessità di tenere assieme vigilanza e controllo con le richieste sempre più forti, da parte di chi era recluso, di maggiori informazioni e contatti con l’esterno, richieste che la pandemia ha rallentato e talvolta impedito, redendole ancora più estreme e assillanti.Questa raccolta di saggi nasce dalla necessità di interrogarsi sul senso della detenzione e su come il microcosmo rappresentato dalle carceri possa diventare il luogo per sperimentare nuovi percorsi scolastici, per ripensare una genitorialità da reclusi, per sanare esistenze riconnettendole a quelle degli altri e per far sì che i tanti muri costruiti per separare e per controllare (Cfr. Foucault 1975) diventino ponti con cui incontrare persone attraverso virtuosi progetti educativi e partecipativi
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