L’oggetto del presente contributo consiste nello studio di alcuni degli apparati decorativi realizzati per l’interno della Cattedrale di Messina a partire dal XVI secolo fino ai primi decenni del Novecento. Un repertorio antologico che attraversa i secoli e che declina il tema della decorazione in alcune delle sue molteplici sfaccettature. Motivi geometrici o figurativi che raccontano l’evoluzione del linguaggio espressivo e che trova una sua naturale corrispondenza nei disegni preparatori laddove sia stato possibile reperirli presso gli archivi. In particolare, tra gli altri, verranno prese in esame alcune porzioni della pavimentazione, opera originaria di Giovanni Angelo Montorsoli e risalente al XVI secolo, individuandone le matrici geometriche che sottendono alla sua configurazione. Saranno oggetto di approfondimento anche i disegni relativi al coro ligneo, al pulpito cinquecentesco e al complesso statuario dell’apostolato, anch’esso progettato da Montorsoli: in alcuni casi gli elaborati grafici prodotti nell’ambito del progetto di ricostruzione, messo in atto da Francesco Valenti nei primi decenni del XX secolo, verranno messi a confronto con i rilievi eseguiti in epoche precedenti dai pensionnaires francesi mettendone in evidenza le caratteristiche espressive e le tecniche di rappresentazione utilizzate. Un’attenzione particolare merita senz’altro l’analisi dei disegni che riproducono, in epoche diverse, la copertura lignea della fabbrica: tra i rilievi del manufatto presi in esame di particolare interesse quelli realizzati nei primi decenni del XIX secolo da Henri Labrouste ed Eugène Viollet-le-Duc. Uno dei tratti salienti che contraddistingue la produzione grafica più recente è sicuramente la compresenza, all’interno dei codici grafici utilizzati, sia di elementi ancora ricollegabili agli ultimi retaggi della cultura accademica ottocentesca che dei primi accenni di un modo di rappresentare influenzato dalle istanze della cultura modernista che cominciava ad affermarsi in buona parte dell’Europa. Un altro aspetto che si può desumere dall’osservazione di questi repertori grafici è l’importanza per i loro esecutori del saper coniugare gli aspetti legati ai processi costruttivi con lo studio, rilievo e disegno, degli ordini architettonici classici; motivo per cui, nel percorso di formazione, insieme a una adeguata preparazione tecnica, assumeva un ruolo fondamentale anche quella artistica che, in termini didattici, si traduceva nell’importanza assegnata ai temi della decorazione e degli stili architettonici ritenuti elementi determinanti ai fini delle capacità comunicative dell’opera architettonica.

Dal geometrico al figurativo: i linguaggi della decorazione nella cattedrale di Messina (secc. XVI-XX).

Adriana Arena
Primo
2022-01-01

Abstract

L’oggetto del presente contributo consiste nello studio di alcuni degli apparati decorativi realizzati per l’interno della Cattedrale di Messina a partire dal XVI secolo fino ai primi decenni del Novecento. Un repertorio antologico che attraversa i secoli e che declina il tema della decorazione in alcune delle sue molteplici sfaccettature. Motivi geometrici o figurativi che raccontano l’evoluzione del linguaggio espressivo e che trova una sua naturale corrispondenza nei disegni preparatori laddove sia stato possibile reperirli presso gli archivi. In particolare, tra gli altri, verranno prese in esame alcune porzioni della pavimentazione, opera originaria di Giovanni Angelo Montorsoli e risalente al XVI secolo, individuandone le matrici geometriche che sottendono alla sua configurazione. Saranno oggetto di approfondimento anche i disegni relativi al coro ligneo, al pulpito cinquecentesco e al complesso statuario dell’apostolato, anch’esso progettato da Montorsoli: in alcuni casi gli elaborati grafici prodotti nell’ambito del progetto di ricostruzione, messo in atto da Francesco Valenti nei primi decenni del XX secolo, verranno messi a confronto con i rilievi eseguiti in epoche precedenti dai pensionnaires francesi mettendone in evidenza le caratteristiche espressive e le tecniche di rappresentazione utilizzate. Un’attenzione particolare merita senz’altro l’analisi dei disegni che riproducono, in epoche diverse, la copertura lignea della fabbrica: tra i rilievi del manufatto presi in esame di particolare interesse quelli realizzati nei primi decenni del XIX secolo da Henri Labrouste ed Eugène Viollet-le-Duc. Uno dei tratti salienti che contraddistingue la produzione grafica più recente è sicuramente la compresenza, all’interno dei codici grafici utilizzati, sia di elementi ancora ricollegabili agli ultimi retaggi della cultura accademica ottocentesca che dei primi accenni di un modo di rappresentare influenzato dalle istanze della cultura modernista che cominciava ad affermarsi in buona parte dell’Europa. Un altro aspetto che si può desumere dall’osservazione di questi repertori grafici è l’importanza per i loro esecutori del saper coniugare gli aspetti legati ai processi costruttivi con lo studio, rilievo e disegno, degli ordini architettonici classici; motivo per cui, nel percorso di formazione, insieme a una adeguata preparazione tecnica, assumeva un ruolo fondamentale anche quella artistica che, in termini didattici, si traduceva nell’importanza assegnata ai temi della decorazione e degli stili architettonici ritenuti elementi determinanti ai fini delle capacità comunicative dell’opera architettonica.
2022
9788899586294
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