L’argomento della monografia è lo studio dell’onomastica religiosa di epoca neo-assira (X-VII sec. a.C.), svolto, in modo particolare, attraverso l’analisi del principale repertorio prosopografico esistente, pubblicato, in più volumi, a partire dalla fine degli anni ‘90 del secolo scorso, ovvero il “The Prosopography of the Neo-Assyrian Empire”, meglio conosciuto con l’acronimo “PNA”, studio inizialmente curato da Karen Radner e successivamente da Heather D. Baker. Per “onomastica religiosa” s’intende un particolare aspetto dell’onomastica che studia i nomi propri che contengono il nome di un dio, perciò detto “teònimo” o “teòforo”, che solitamente vengono imposti con il fine di diffondere il nome ed il culto stesso della divinità o più semplicemente per invocarne l’assistenza e la protezione su chi lo porta (capitoli 1 e 2). La vastità dell’argomento costringe a limitare la ricerca, sostanzialmente, in base a due criteri fondamentali: - considerare un numero non elevato di divinità, maschili o femminili che siano, per cui si è deciso di analizzarne non più di venticinque, per il relativo elenco si rinvia al § 3.1; - analizzare e classificare gli antroponimi, relativi alla sola origine accadica, di conseguenza assiro-babilonesi, escludendo pertanto tutti gli altri; in merito a tale scelta, si rinvia al capitolo 3. L’adozione dei due criteri sopraelencati ha comportato un’inevitabile e comprensibile riduzione, dal punto di vista quantitativo, degli antroponimi, infatti, da un totale complessivo di almeno 4000 teonimi, su ca. 8.000 nomi propri contenuti nel PNA, ne sono stati presi in considerazione poco più della metà (capitolo 3). Tutto ciò, comunque, non sminuisce la completezza e l’originalità complessiva dell’indagine e, contemporaneamente, non esclude, futuri, ulteriori, nonché auspicabili sviluppi rivolti ad un’indagine più estesa e più completa. Scopo principale del presente studio è quindi non solo fornire un repertorio, il più completo possibile, di antroponimi di tipo religioso ma soprattutto, partendo dal semplice dato onomastico e linguistico, approfondirne gli aspetti e le implicazioni sociali e, ovviamente, storico-religiosi, il tutto mediante la classificazione e la suddivisione degli antroponimi stessi in gruppi ed eventuali sottogruppi “semantici”. Per quanto riguarda, la classificazione degli aspetti semantici, si è ritenuto opportuno ricorrere ad una divisione in otto grandi gruppi a loro volta, per alcuni, suddivisi ulteriormente in sottogruppi (capitoli 3 e 4). Lo studio di tali aspetti è, come già sottolineato precedentemente, essenziale per cercare di comprendere meglio le dinamiche del rapporto essere umano-divinità, partendo dagli aspetti linguistici per giungere, ovviamente, a quelli religiosi e sociali. Tale metodologia è stata adottata negli ultimi anni dai contributi3 di Andersson 2012 (sull’onomastica sumerica ed accadica costruita sui termini LUGAL e šarrum) e di Gabrieli 2012 (sull’onomastica religiosa paleo-assira, con l’esame dei materiali epigrafici di Kültepe) e risale, sostanzialmente, agli anni ‘80 del secolo scorso, ben rappresentata dai lavori di Bowes 1987 (su alcuni aspetti dell’onomastica religiosa paleo-babilonese), Rasmussen 1981 (sull’onomastica di origine accadica a Mari) e, al di fuori dal contesto mesopotamico, dal fondamentale contributo di Fowler 1988, sull’onomastica religiosa antico ebraica. Il presente studio, perciò, non può essere, per ovvi motivi, un’indagine di tipo prosopografico, per tutto ciò si rimanda ai volumi del PNA, contenenti informazioni su oltre 25.000 individui.
Premessa a E. Nitta, L'onomastica religiosa neo-assira: aspetti qualitativi e quantitativi, riflessi sociali e religiosi, SUD. Altri Studi Assiriologici Messinesi, vol. 3, Messina 2023
Annunziata Rositani
2023-01-01
Abstract
L’argomento della monografia è lo studio dell’onomastica religiosa di epoca neo-assira (X-VII sec. a.C.), svolto, in modo particolare, attraverso l’analisi del principale repertorio prosopografico esistente, pubblicato, in più volumi, a partire dalla fine degli anni ‘90 del secolo scorso, ovvero il “The Prosopography of the Neo-Assyrian Empire”, meglio conosciuto con l’acronimo “PNA”, studio inizialmente curato da Karen Radner e successivamente da Heather D. Baker. Per “onomastica religiosa” s’intende un particolare aspetto dell’onomastica che studia i nomi propri che contengono il nome di un dio, perciò detto “teònimo” o “teòforo”, che solitamente vengono imposti con il fine di diffondere il nome ed il culto stesso della divinità o più semplicemente per invocarne l’assistenza e la protezione su chi lo porta (capitoli 1 e 2). La vastità dell’argomento costringe a limitare la ricerca, sostanzialmente, in base a due criteri fondamentali: - considerare un numero non elevato di divinità, maschili o femminili che siano, per cui si è deciso di analizzarne non più di venticinque, per il relativo elenco si rinvia al § 3.1; - analizzare e classificare gli antroponimi, relativi alla sola origine accadica, di conseguenza assiro-babilonesi, escludendo pertanto tutti gli altri; in merito a tale scelta, si rinvia al capitolo 3. L’adozione dei due criteri sopraelencati ha comportato un’inevitabile e comprensibile riduzione, dal punto di vista quantitativo, degli antroponimi, infatti, da un totale complessivo di almeno 4000 teonimi, su ca. 8.000 nomi propri contenuti nel PNA, ne sono stati presi in considerazione poco più della metà (capitolo 3). Tutto ciò, comunque, non sminuisce la completezza e l’originalità complessiva dell’indagine e, contemporaneamente, non esclude, futuri, ulteriori, nonché auspicabili sviluppi rivolti ad un’indagine più estesa e più completa. Scopo principale del presente studio è quindi non solo fornire un repertorio, il più completo possibile, di antroponimi di tipo religioso ma soprattutto, partendo dal semplice dato onomastico e linguistico, approfondirne gli aspetti e le implicazioni sociali e, ovviamente, storico-religiosi, il tutto mediante la classificazione e la suddivisione degli antroponimi stessi in gruppi ed eventuali sottogruppi “semantici”. Per quanto riguarda, la classificazione degli aspetti semantici, si è ritenuto opportuno ricorrere ad una divisione in otto grandi gruppi a loro volta, per alcuni, suddivisi ulteriormente in sottogruppi (capitoli 3 e 4). Lo studio di tali aspetti è, come già sottolineato precedentemente, essenziale per cercare di comprendere meglio le dinamiche del rapporto essere umano-divinità, partendo dagli aspetti linguistici per giungere, ovviamente, a quelli religiosi e sociali. Tale metodologia è stata adottata negli ultimi anni dai contributi3 di Andersson 2012 (sull’onomastica sumerica ed accadica costruita sui termini LUGAL e šarrum) e di Gabrieli 2012 (sull’onomastica religiosa paleo-assira, con l’esame dei materiali epigrafici di Kültepe) e risale, sostanzialmente, agli anni ‘80 del secolo scorso, ben rappresentata dai lavori di Bowes 1987 (su alcuni aspetti dell’onomastica religiosa paleo-babilonese), Rasmussen 1981 (sull’onomastica di origine accadica a Mari) e, al di fuori dal contesto mesopotamico, dal fondamentale contributo di Fowler 1988, sull’onomastica religiosa antico ebraica. Il presente studio, perciò, non può essere, per ovvi motivi, un’indagine di tipo prosopografico, per tutto ciò si rimanda ai volumi del PNA, contenenti informazioni su oltre 25.000 individui.Pubblicazioni consigliate
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