Tra l’età arcaica e l’età ellenistica, i sistemi fortificati conoscono una importante evoluzione: da strutture preposte a proteggere una comunità e i suoi beni si trasformano in luoghi di difesa attiva di quella stessa comunità. Gli autori di poliorcetica dal IV secolo a.C. in avanti propongono un modello di difesa che deve tenere conto del contesto territoriale in cui insiste. In questa analisi, la presenza di aree acquitrinose e melmose rappresentava un elemento importante. Sul piano della difesa, infatti, esse avrebbero reso impossibile al nemico posizionare scale e movimentare macchine da guerra; al contempo, come vedremo, le paludi potevano rappresentare una ulteriore arma di difesa a disposizione degli assediati per il pericolo di insorgenze di malattie derivanti da acque stagnanti per i soldati assembrati/accampati intorno ad esse.
Paludi e fortificazioni nelle fonti storiografiche: una prima ricognizione
Elena Santagati
2022-01-01
Abstract
Tra l’età arcaica e l’età ellenistica, i sistemi fortificati conoscono una importante evoluzione: da strutture preposte a proteggere una comunità e i suoi beni si trasformano in luoghi di difesa attiva di quella stessa comunità. Gli autori di poliorcetica dal IV secolo a.C. in avanti propongono un modello di difesa che deve tenere conto del contesto territoriale in cui insiste. In questa analisi, la presenza di aree acquitrinose e melmose rappresentava un elemento importante. Sul piano della difesa, infatti, esse avrebbero reso impossibile al nemico posizionare scale e movimentare macchine da guerra; al contempo, come vedremo, le paludi potevano rappresentare una ulteriore arma di difesa a disposizione degli assediati per il pericolo di insorgenze di malattie derivanti da acque stagnanti per i soldati assembrati/accampati intorno ad esse.File | Dimensione | Formato | |
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