Il carcinoma prostatico rappresenta attualmente il carcinoma più diffuso nel sesso maschile in molti paesi occidentali. Grazie alla diagnosi sempre più precoce e all’anticipazione diagnostica dovuta alle sempre più diffuse tecniche di screening la sopravvivenza è in costante e sensibile crescita. Sono stati analizzati retrospettivamente i dati relativi alle tossicità sviluppate da 39 pazienti con Carcinoma prostatico, non operati, trattati su pelvi con tecnica Intensity Modulated Radiotherapy (IMRT. Si è studiata, quindi, l’eventuale presenza di differenze significative tra le variabili oggetto di studio così da valutare, in base alla dose somministrata, la tossicità acuta e cronica genito-urinaria, gastrointestinale e rettale sviluppata dal gruppo di pazienti trattati. Da tale studio si è evince che i livelli di tossicità acuta relativi all’apparato gastrointestinale sono influenzati significativamente dalla dose a 0.03 cc, con significatività uguale 0,021 e che la tossicità acuta rettale è influenzata dal volume di retto che riceve 30Gy, con significatività pari a 0,045. Considerate tali premesse e vista la relazione delle dosi prescritte solo con tossicità acuta di tipo lieve moderato (G1 - G2) ridottasi peraltro al controllo a 6 mesi, i dosaggi presi in esame risultano adeguati.
Tossicità acuta e cronica nei pazienti con carcinoma prostatico trattati con ipofrazionamento moderato e Simoultaneus Integrated Boost (SIB)
Andrea Vadala;Domenico Cambareri;
2022-01-01
Abstract
Il carcinoma prostatico rappresenta attualmente il carcinoma più diffuso nel sesso maschile in molti paesi occidentali. Grazie alla diagnosi sempre più precoce e all’anticipazione diagnostica dovuta alle sempre più diffuse tecniche di screening la sopravvivenza è in costante e sensibile crescita. Sono stati analizzati retrospettivamente i dati relativi alle tossicità sviluppate da 39 pazienti con Carcinoma prostatico, non operati, trattati su pelvi con tecnica Intensity Modulated Radiotherapy (IMRT. Si è studiata, quindi, l’eventuale presenza di differenze significative tra le variabili oggetto di studio così da valutare, in base alla dose somministrata, la tossicità acuta e cronica genito-urinaria, gastrointestinale e rettale sviluppata dal gruppo di pazienti trattati. Da tale studio si è evince che i livelli di tossicità acuta relativi all’apparato gastrointestinale sono influenzati significativamente dalla dose a 0.03 cc, con significatività uguale 0,021 e che la tossicità acuta rettale è influenzata dal volume di retto che riceve 30Gy, con significatività pari a 0,045. Considerate tali premesse e vista la relazione delle dosi prescritte solo con tossicità acuta di tipo lieve moderato (G1 - G2) ridottasi peraltro al controllo a 6 mesi, i dosaggi presi in esame risultano adeguati.Pubblicazioni consigliate
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