Nel presente contributo gli autori analizzano la tesi secondo cui, in qualunque ordinamento giuridico, moderno ed occidentale, il processo penale, con tutti gli interessi che vi si agitano, non può essere considerato una mera appendice del diritto sostantivo, esposta a modifiche governate dal canone del tempus regit actum. In quest’ottica, il principio di legalità processuale non dovrebbe essere riguardato come un ostacolo all’effettività delle politiche comunitarie (nel caso Taricco, della lotta alle frodi), ma – in una prospettiva integrata, sinergica e non sterilmente contrappositiva – come un principio che detta le irrinunciabili regole del gioco per lottare contro le frodi in modo efficace e nel rispetto dei diritti fondamentali.
Il caso Taricco e l’affermazione del principio di legalità processuale
Elena MilitelloSecondo
Writing – Original Draft Preparation
;
2017-01-01
Abstract
Nel presente contributo gli autori analizzano la tesi secondo cui, in qualunque ordinamento giuridico, moderno ed occidentale, il processo penale, con tutti gli interessi che vi si agitano, non può essere considerato una mera appendice del diritto sostantivo, esposta a modifiche governate dal canone del tempus regit actum. In quest’ottica, il principio di legalità processuale non dovrebbe essere riguardato come un ostacolo all’effettività delle politiche comunitarie (nel caso Taricco, della lotta alle frodi), ma – in una prospettiva integrata, sinergica e non sterilmente contrappositiva – come un principio che detta le irrinunciabili regole del gioco per lottare contro le frodi in modo efficace e nel rispetto dei diritti fondamentali.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.