Rasa al suolo due volte nell’ultimo secolo – nel 1908 dal terremoto e nel 1943 dai bombardamenti alleati – Messina è tra le città dell’Unione Europea con la più alta emergenza abitativa, nonostante si tratti per molti aspetti di una “città di fondazione” ricostruita grazie ad un rilevante intervento pubblico. Se è pur vero che oggi delle abitazioni “temporanee” costruite a ridosso del 1908 non resta quasi traccia, nelle aree baraccate ne permangono i successivi riadattamenti, tra edilizia ultrapopolare e “moderne” sostituzioni; mentre una sorta di “moto perenne” ha dato vita ad una “rioccupazione” continua degli alloggi abbandonati dalle famiglie assegnatarie di edilizia popolare e riutilizzati da nuove famiglie con la speranza di acquisire lo status di “avente diritto”. La città si trova, così, a dover affrontare – oltre all’emergenza abitativa “ordinaria” – un’emergenza “straordinaria” la cui soluzione potrebbe arrivare solo attraverso una profonda innovazione delle politiche e delle strategie da mettere in campo. Negli ultimi anni, in questa direzione, vanno evidenziate due iniziative dell’amministrazione comunale che hanno segnato un visibile cambio di passo: l’elaborazione dello Schema di massima del nuovo Prg e il Progetto Capacity. Entrambe le esperienze – concepite e avviate durante l’amministrazione Accorinti – segnano la scelta di un approccio innovativo e rappresentano una inversione di tendenza nell’affrontare problemi della città cristallizzati nel tempo, questioni lasciate senza risposta e aggravate dal degrado urbano e da un progressivo stratificarsi del disagio sociale che investe ambiti sempre più estesi della città.
Messina 1908-2020: la permanente emergenza abitativa e l'innovazione nei piani e nelle politiche
Marina ARENA
Primo
2023-01-01
Abstract
Rasa al suolo due volte nell’ultimo secolo – nel 1908 dal terremoto e nel 1943 dai bombardamenti alleati – Messina è tra le città dell’Unione Europea con la più alta emergenza abitativa, nonostante si tratti per molti aspetti di una “città di fondazione” ricostruita grazie ad un rilevante intervento pubblico. Se è pur vero che oggi delle abitazioni “temporanee” costruite a ridosso del 1908 non resta quasi traccia, nelle aree baraccate ne permangono i successivi riadattamenti, tra edilizia ultrapopolare e “moderne” sostituzioni; mentre una sorta di “moto perenne” ha dato vita ad una “rioccupazione” continua degli alloggi abbandonati dalle famiglie assegnatarie di edilizia popolare e riutilizzati da nuove famiglie con la speranza di acquisire lo status di “avente diritto”. La città si trova, così, a dover affrontare – oltre all’emergenza abitativa “ordinaria” – un’emergenza “straordinaria” la cui soluzione potrebbe arrivare solo attraverso una profonda innovazione delle politiche e delle strategie da mettere in campo. Negli ultimi anni, in questa direzione, vanno evidenziate due iniziative dell’amministrazione comunale che hanno segnato un visibile cambio di passo: l’elaborazione dello Schema di massima del nuovo Prg e il Progetto Capacity. Entrambe le esperienze – concepite e avviate durante l’amministrazione Accorinti – segnano la scelta di un approccio innovativo e rappresentano una inversione di tendenza nell’affrontare problemi della città cristallizzati nel tempo, questioni lasciate senza risposta e aggravate dal degrado urbano e da un progressivo stratificarsi del disagio sociale che investe ambiti sempre più estesi della città.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.