Fra trattazione testuale ed una ricca documentazione fotografica, nello studio viene analizzato il singolare contesto storico, sociale ed economico di un comune del litorale messinese tra gli anni 1850-1930 e le particolari dinamiche che ne hanno favorito il veloce sviluppo tanto da determinare una forte domanda per la prestazione di operatori nel campo delle diverse arti. Pur attraversando momenti non facili della storia italiana, agiscono qui tuttavia voglia di riscatto e orgoglio civico, creando le premesse per un incremento demografico e un consistente sviluppo urbano. La strada verso la modernità è percorsa tanto dal ceto dei “don”, i proprietari terrieri, i professionisti, i primi operatori della piccola industria e del commercio, gli esponenti delle antiche famiglie aristocratiche, quanto dai piccoli artigiani e da tutta la popolazione attiva, che ebbero a sostenere la realizzazione di chiese, monumenti celebrativi, circoli culturali, edifici pubblici, istituzioni benefiche. La vivace e complessa vicenda artistica trova i suoi punti di forza nell’edificazione di eleganti palazzi, e poi nella vera e propria “gara” per la decorazione di tali residenze con cicli di dipinti murali, pregevoli arredi e suppellettili, secondo le mode del tempo, i cui artefici in gran parte provengono dal Capoluogo: architetti come Ernesto Basile o Leone Savoja, scultori come Antonio Ugo, Benedetto Civiletti, Leopoldo Messina; pittori come Andrea D’Antoni ed il più noto Salvatore Gregorietti, protagonista, tra i principali, della stagione Liberty nell’Isola.
Borghesia terriera e committenza d'arte S. Agata Militello fra Neoclassicismo e Liberty (1850-1930)
Agostino Zito
2023-01-01
Abstract
Fra trattazione testuale ed una ricca documentazione fotografica, nello studio viene analizzato il singolare contesto storico, sociale ed economico di un comune del litorale messinese tra gli anni 1850-1930 e le particolari dinamiche che ne hanno favorito il veloce sviluppo tanto da determinare una forte domanda per la prestazione di operatori nel campo delle diverse arti. Pur attraversando momenti non facili della storia italiana, agiscono qui tuttavia voglia di riscatto e orgoglio civico, creando le premesse per un incremento demografico e un consistente sviluppo urbano. La strada verso la modernità è percorsa tanto dal ceto dei “don”, i proprietari terrieri, i professionisti, i primi operatori della piccola industria e del commercio, gli esponenti delle antiche famiglie aristocratiche, quanto dai piccoli artigiani e da tutta la popolazione attiva, che ebbero a sostenere la realizzazione di chiese, monumenti celebrativi, circoli culturali, edifici pubblici, istituzioni benefiche. La vivace e complessa vicenda artistica trova i suoi punti di forza nell’edificazione di eleganti palazzi, e poi nella vera e propria “gara” per la decorazione di tali residenze con cicli di dipinti murali, pregevoli arredi e suppellettili, secondo le mode del tempo, i cui artefici in gran parte provengono dal Capoluogo: architetti come Ernesto Basile o Leone Savoja, scultori come Antonio Ugo, Benedetto Civiletti, Leopoldo Messina; pittori come Andrea D’Antoni ed il più noto Salvatore Gregorietti, protagonista, tra i principali, della stagione Liberty nell’Isola.Pubblicazioni consigliate
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