È opinione diffusa che la terribile pandemia da Covid-19 ha evidenziato, tra l’altro in maniera anche drammatica, quanto le politiche di contenimento della spesa attuate da circa un decennio abbiano indebolito il sistema sanitario italiano. Tali tagli, infatti, hanno portato ad un impoverimento non soltanto del personale qualificato nelle strutture sanitarie, ma anche alla diminuzione dei posti letto, anche in terapia intensiva, alla vetustà o all’assenza di adeguati macchinari di diagnostica, ad un sistema di assistenza domiciliare insufficiente, alla chiusura di pronto soccorso o punti nascita. Il tutto, chiaramente, a discapito del cittadino, spesso costretto a volgersi verso il settore sanitario privato o a recarsi fuori Regione per potersi curare. La risposta europea alla pandemia, ed alle sue conseguenze sui singoli Stati membri, si rinviene nel c.d. “recovery found”, il cui obiettivo è quello di sostenere la ripresa e resilienza economico-sociale degli Stati membri, grazie ad un finanziamento, frutto di un debito europeo per sostenere gli interventi dei singoli Stati. A tal fine, l’Italia ha sottoposto all’approvazione europea il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) il cui scopo è quello di ridurre l’impatto sociale ed economico della crisi pandemica, migliorare la resilienza e la capacità di ripresa del Paese, sostenere la transizione verde e digitale, innalzare il potenziale di crescita dell’economia e la creazione di occupazione. In particolare, la Mission 6, Salute, è orientata all’istituzione di un’assistenza di prossimità, anche attraverso la definizione di standard qualitativi e quantitativi uniformi, e il potenziamento della rete dei servizi distrettuali, nonché alla riforma degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) e, quindi, al potenziamento della rete nazionale dei presidi del servizio sanitario. Il contributo si occupa, specificamente, dei provvedimenti adottati dalla Regione Sicilia per superare l’impasse provocata dai tagli al sistema sanitario e dalle conseguenze della pandemia per mezzo dell’attuazione della Mission 6 del PNRR i cui fondi, se ben impiegati, potrebbero condurre alla realizzazione di un sistema sanitario più adeguato alle esigenze dei cittadini e, perché no, anche di eccellenza.
L'attuazione della Missione Salute del PNRR in Sicilia
Ada Caldarera
2023-01-01
Abstract
È opinione diffusa che la terribile pandemia da Covid-19 ha evidenziato, tra l’altro in maniera anche drammatica, quanto le politiche di contenimento della spesa attuate da circa un decennio abbiano indebolito il sistema sanitario italiano. Tali tagli, infatti, hanno portato ad un impoverimento non soltanto del personale qualificato nelle strutture sanitarie, ma anche alla diminuzione dei posti letto, anche in terapia intensiva, alla vetustà o all’assenza di adeguati macchinari di diagnostica, ad un sistema di assistenza domiciliare insufficiente, alla chiusura di pronto soccorso o punti nascita. Il tutto, chiaramente, a discapito del cittadino, spesso costretto a volgersi verso il settore sanitario privato o a recarsi fuori Regione per potersi curare. La risposta europea alla pandemia, ed alle sue conseguenze sui singoli Stati membri, si rinviene nel c.d. “recovery found”, il cui obiettivo è quello di sostenere la ripresa e resilienza economico-sociale degli Stati membri, grazie ad un finanziamento, frutto di un debito europeo per sostenere gli interventi dei singoli Stati. A tal fine, l’Italia ha sottoposto all’approvazione europea il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) il cui scopo è quello di ridurre l’impatto sociale ed economico della crisi pandemica, migliorare la resilienza e la capacità di ripresa del Paese, sostenere la transizione verde e digitale, innalzare il potenziale di crescita dell’economia e la creazione di occupazione. In particolare, la Mission 6, Salute, è orientata all’istituzione di un’assistenza di prossimità, anche attraverso la definizione di standard qualitativi e quantitativi uniformi, e il potenziamento della rete dei servizi distrettuali, nonché alla riforma degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) e, quindi, al potenziamento della rete nazionale dei presidi del servizio sanitario. Il contributo si occupa, specificamente, dei provvedimenti adottati dalla Regione Sicilia per superare l’impasse provocata dai tagli al sistema sanitario e dalle conseguenze della pandemia per mezzo dell’attuazione della Mission 6 del PNRR i cui fondi, se ben impiegati, potrebbero condurre alla realizzazione di un sistema sanitario più adeguato alle esigenze dei cittadini e, perché no, anche di eccellenza.File | Dimensione | Formato | |
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