Le due pronunce costituzionali sul caso Cappato-Antoniani, che sanciscono a precise condizioni l’estraneità al perimetro originario dell’art. 580 c.p. di forme peculiarissime di aiuto al suicidio, rappresentano un punto di non ritorno verso un futuro ancora pieno di incognite, caratterizzato da una duplice mutazione genetica interferente da tempo in corso: da un lato quella di un parlamento incapace di trovare nel canone di laicità il carattere trasversale e indefettibile della nostra forma di Stato, dall’altro quella di un giudice delle leggi che svolge un ruolo fatalmente (anche) politico, dettando al legislatore un frasario dell’autodeterminazione responsabile che vale come legge in assenza di legge. Il saggio esplora la dimensione costituzionale del diritto a morire nella giurisprudenza europea e sovranazionale.
Il consenso alla propria morte tra spazi liberi dal diritto e scriminanti procedurali. Un’indagine sulla giurisprudenza costituzionale e convenzionale.
Lucia Risicato
2024-01-01
Abstract
Le due pronunce costituzionali sul caso Cappato-Antoniani, che sanciscono a precise condizioni l’estraneità al perimetro originario dell’art. 580 c.p. di forme peculiarissime di aiuto al suicidio, rappresentano un punto di non ritorno verso un futuro ancora pieno di incognite, caratterizzato da una duplice mutazione genetica interferente da tempo in corso: da un lato quella di un parlamento incapace di trovare nel canone di laicità il carattere trasversale e indefettibile della nostra forma di Stato, dall’altro quella di un giudice delle leggi che svolge un ruolo fatalmente (anche) politico, dettando al legislatore un frasario dell’autodeterminazione responsabile che vale come legge in assenza di legge. Il saggio esplora la dimensione costituzionale del diritto a morire nella giurisprudenza europea e sovranazionale.Pubblicazioni consigliate
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