Nel 1861, anno in cui il complesso e composito territorio italiano venne unificato politicamente attraverso la proclamazione del Regno d’Italia, buona parte della popolazione viveva in condizioni materiali tipiche delle società preindustriali. La debole industrializzazione italiana fu però “compensata” dal ricavato proveniente dal sistema agricolo che, fino agli anni Ottanta del XIX secolo, costituì uno dei segmenti più importanti della crescita economica italiana. L’Italia si presentò, dunque, alla sfida avviata dalla prima industrializzazione in veste di Nazione agricola. In quegli anni si riteneva che il riscatto civile ed economico dell’Italia doveva ruotare intorno alla “terra” considerata «la base dello Stato, la forza dell’esercito, la garanzia dell’ordine, la fonte più sacra delle virtù sociali, la migliore scuola di moralità, di onestà, di buona fede, di cordialità». Date questa premessa e tenuto conto della ipotesi di ricerca sviluppata dal gruppo di lavoro PRIN - Istruzione e sviluppo nel sud Italia dall’Unità all’età giolittiana (1861-1914), che considera quale condizione necessaria dello sviluppo economico e sociale di un territorio, lo sviluppo del sistema di istruzione e formazione, scopo di questo intervento è ripercorrere alcuni passaggi fondamentali della storia della scuola italiana utili a chiarire il ruolo che la classe dirigente italiana attribuì alla istruzione professionale, ed in particolare a quella agraria, nel territorio Siciliano negli anni compresi tra l’estensione della legge del 13 novembre 1859, n. 3725 all’intero territorio italiano e la definizione di un articolato sistema di istruzione agraria.

Valore sociale e pedagogico della istruzione agraria in Sicilia (1862-1908)

Silvia Annamaria Scandurra
2023-01-01

Abstract

Nel 1861, anno in cui il complesso e composito territorio italiano venne unificato politicamente attraverso la proclamazione del Regno d’Italia, buona parte della popolazione viveva in condizioni materiali tipiche delle società preindustriali. La debole industrializzazione italiana fu però “compensata” dal ricavato proveniente dal sistema agricolo che, fino agli anni Ottanta del XIX secolo, costituì uno dei segmenti più importanti della crescita economica italiana. L’Italia si presentò, dunque, alla sfida avviata dalla prima industrializzazione in veste di Nazione agricola. In quegli anni si riteneva che il riscatto civile ed economico dell’Italia doveva ruotare intorno alla “terra” considerata «la base dello Stato, la forza dell’esercito, la garanzia dell’ordine, la fonte più sacra delle virtù sociali, la migliore scuola di moralità, di onestà, di buona fede, di cordialità». Date questa premessa e tenuto conto della ipotesi di ricerca sviluppata dal gruppo di lavoro PRIN - Istruzione e sviluppo nel sud Italia dall’Unità all’età giolittiana (1861-1914), che considera quale condizione necessaria dello sviluppo economico e sociale di un territorio, lo sviluppo del sistema di istruzione e formazione, scopo di questo intervento è ripercorrere alcuni passaggi fondamentali della storia della scuola italiana utili a chiarire il ruolo che la classe dirigente italiana attribuì alla istruzione professionale, ed in particolare a quella agraria, nel territorio Siciliano negli anni compresi tra l’estensione della legge del 13 novembre 1859, n. 3725 all’intero territorio italiano e la definizione di un articolato sistema di istruzione agraria.
2023
9791255680598
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