La necessità di individuare una disciplina omogenea capace di garantire una gestione unitaria delle crisi degli intermediari bancari ha influenzato, già da tempo, le scelte dei regolatori, europei e nazionali, impegnati nella ricerca di soluzioni appropriate per affrontare, gestire e risolvere, unitamente al rispetto delle esigenze di stabilità e di efficienza del mercato, l’emergere di anomalie e di criticità ed i connessi rischi. L’esigenza di perseguire tali obiettivi è particolarmente sentita nel caso di soggetti che operano cross-border, in quanto eventuali differenze disciplinari possono aggravare ulteriormente gli effetti esterni delle stesse, che gli ordinari meccanismi di vigilanza non sono riusciti a prevenire. Tale orientamento, iniziato con il lungo e faticoso iter che ha portato all’emanazione della Direttiva 2001/24/CE in materia di risanamento e liquidazione degli enti creditizi negli anni più recenti ha raggiunto il suo culmine, anche a seguito degli effetti prodotti dalla crisi del 2007/08, con l’articolata produzione normativa volta alla costruzione dell’Unione Bancaria. In questo contesto, particolare attenzione è stata posta alla regolamentazione degli effetti transfrontalieri dei provvedimenti di risanamento e delle procedure di liquidazione adottati nei confronti di banche che operano in diversi Paesi europei, sia mediante succursali sia direttamente in forza del principio di libertà di prestazione dei servizi.
Commento all'art. 95-septies Testo Unico Bancario
Caratozzolo, Roberto
2021-01-01
Abstract
La necessità di individuare una disciplina omogenea capace di garantire una gestione unitaria delle crisi degli intermediari bancari ha influenzato, già da tempo, le scelte dei regolatori, europei e nazionali, impegnati nella ricerca di soluzioni appropriate per affrontare, gestire e risolvere, unitamente al rispetto delle esigenze di stabilità e di efficienza del mercato, l’emergere di anomalie e di criticità ed i connessi rischi. L’esigenza di perseguire tali obiettivi è particolarmente sentita nel caso di soggetti che operano cross-border, in quanto eventuali differenze disciplinari possono aggravare ulteriormente gli effetti esterni delle stesse, che gli ordinari meccanismi di vigilanza non sono riusciti a prevenire. Tale orientamento, iniziato con il lungo e faticoso iter che ha portato all’emanazione della Direttiva 2001/24/CE in materia di risanamento e liquidazione degli enti creditizi negli anni più recenti ha raggiunto il suo culmine, anche a seguito degli effetti prodotti dalla crisi del 2007/08, con l’articolata produzione normativa volta alla costruzione dell’Unione Bancaria. In questo contesto, particolare attenzione è stata posta alla regolamentazione degli effetti transfrontalieri dei provvedimenti di risanamento e delle procedure di liquidazione adottati nei confronti di banche che operano in diversi Paesi europei, sia mediante succursali sia direttamente in forza del principio di libertà di prestazione dei servizi.File | Dimensione | Formato | |
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