Durante la sua intensa attività lessicografica, Pietro Fanfani dà vita a una larga produzione in prosa, che va dalle novelle per l’infanzia, alla letteratura scolastica, alla fondazione e collaborazione con numerosi giornali coevi: in particolare, sono interessanti i dialoghi, pubblicati in un primo momento in forma sparsa su alcune riviste, successivamente raccolti nel volume "Diporti filologici", edito per la prima volta nel 1858 e ristampato con aggiunte nel 1870. I dodici dialoghi, oltre agli intenti didascalici manifestati apertamente nell’introduzione, sintetizzano le teorie linguistiche di Fanfani, intento a promuovere un modello di lingua in parte diverso da quello manzoniano. Il presente contributo si propone di indagare gli aspetti pragmatici della conversazione presente negli scritti dialogici dei Diporti filologici. L’attenzione alla mimesi del parlato è evidente nell’uso delle interiezioni proprie (ah, eh, oh, ecc.) e improprie (come, bene, orsù, ecc.), nella rappresentazione del toscano colloquiale (o e che per introdurre un’interrogativa diretta), nelle formule usate per affermare o negare, e anche nella resa grafica dell’interruzione data dai puntini di sospensione. Ogni tratto preso in esame sarà confrontato con il Vocabolario dell’uso toscano e con il Vocabolario della lingua italiana di Fanfani, preziosi per i continui riferimenti all’uso popolare di molte voci e locuzioni non registrate nei vocabolari precedenti: sarà possibile, quindi, notare la variazione diastratica e diafasica dei fenomeni analizzati.

La sintassi dell’oralità nei Diporti filologici di Pietro Fanfani

Raphael Merida
2024-01-01

Abstract

Durante la sua intensa attività lessicografica, Pietro Fanfani dà vita a una larga produzione in prosa, che va dalle novelle per l’infanzia, alla letteratura scolastica, alla fondazione e collaborazione con numerosi giornali coevi: in particolare, sono interessanti i dialoghi, pubblicati in un primo momento in forma sparsa su alcune riviste, successivamente raccolti nel volume "Diporti filologici", edito per la prima volta nel 1858 e ristampato con aggiunte nel 1870. I dodici dialoghi, oltre agli intenti didascalici manifestati apertamente nell’introduzione, sintetizzano le teorie linguistiche di Fanfani, intento a promuovere un modello di lingua in parte diverso da quello manzoniano. Il presente contributo si propone di indagare gli aspetti pragmatici della conversazione presente negli scritti dialogici dei Diporti filologici. L’attenzione alla mimesi del parlato è evidente nell’uso delle interiezioni proprie (ah, eh, oh, ecc.) e improprie (come, bene, orsù, ecc.), nella rappresentazione del toscano colloquiale (o e che per introdurre un’interrogativa diretta), nelle formule usate per affermare o negare, e anche nella resa grafica dell’interruzione data dai puntini di sospensione. Ogni tratto preso in esame sarà confrontato con il Vocabolario dell’uso toscano e con il Vocabolario della lingua italiana di Fanfani, preziosi per i continui riferimenti all’uso popolare di molte voci e locuzioni non registrate nei vocabolari precedenti: sarà possibile, quindi, notare la variazione diastratica e diafasica dei fenomeni analizzati.
2024
979-12-5496-143-8
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