ITA L’obiettivo del mio contributo è quello di riflettere sul rapporto tra esseri umani e natura attraverso le prospettive dell’ecofemminismo, variegato orizzonte di pensiero delineatosi negli anni Settanta a partire da un’interrogazione e una messa a tema del rapporto tra oppressione delle donne e sfruttamento della natura. Nel 1974, a Parigi, la scrittrice francese Françoise d’Eaubonne, pubblica Le féminisme ou la mort, considerato il testo fondatore dell’ecofemminismo, anche in virtù del fatto che viene qui utilizzato per la prima volta il termine «ecofemminismo» . Nel volume, le donne vengono invitate a guidare una rivoluzione ecologica per mettere in salvo il pianeta, nella convinzione che ciò condurrà anche a una differente modalità dei rapporti, tanto tra donne e uomini, che tra esseri umani e natura. Negli anni Ottanta l’ecofemminismo diviene un vero e proprio movimento e iniziano ad emergere alcune importanti differenze interne, sia dal punto di vista teoretico che etico-politico. Si comincia a parlare di ecofemminismo liberale, culturale, sociale e, al contempo, si assiste a posizionamenti teorici da parte delle femministe dei diversi orientamenti, che lo appoggiano o lo avversano. A fronte di un orizzonte teorico divenuto estremamente vasto e diversificato, mi propongo di soffermarmi, oltre che su d’Eaubonne, anche su alcune figure paradigmatiche di teoriche di aerea anglosassone e di area italiana che costituiscono, attualmente, alcuni importanti punti di riferimento per l’ecofemminismo, o, meglio, per le sue differenti correnti, pur sempre accomunate dal tentativo di pensare l’interconnessione esistente, tutt’oggi, tra la crisi ecologica e il dominio patriarcale sulle donne. EN The aim of my contribution is to reflect on the relationship between human beings and nature from the perspective of ecofeminism, a multifaceted horizon of thought that emerged in the 1970s from an interrogation and questioning of the relationship between the oppression of women and the exploitation of nature. In 1974, the French writer Françoise d'Eaubonne published Le féminisme ou la mort in Paris, considered the founding text of ecofeminism, in part because it was the first time the term "ecofeminism" was used. It calls on women to lead an ecological revolution to save the planet, in the belief that this will also lead to a different kind of relationship, both between women and men, and between humans and nature. In the 1980s, ecofeminism becomes a full-fledged movement, and some important internal differences begin to emerge, both theoretically and ethico-politically. We begin to speak of liberal, cultural, and social ecofeminism, and at the same time we see theoretical positioning by feminists of different orientations, either supporting or opposing it. Faced with a theoretical horizon that has become extremely broad and diverse, I propose to dwell not only on d'Eaubonne, but also on some paradigmatic figures of Anglo-Saxon and Italian theorists, who currently constitute some important points of reference for ecofeminism, or rather for its different currents, although always united by the attempt to think about the interconnection that still exists today between the ecological crisis and the patriarchal domination over women.

Donne e crisi ecologica: prospettive dell’ecofemminismo

Rita Fulco
2024-01-01

Abstract

ITA L’obiettivo del mio contributo è quello di riflettere sul rapporto tra esseri umani e natura attraverso le prospettive dell’ecofemminismo, variegato orizzonte di pensiero delineatosi negli anni Settanta a partire da un’interrogazione e una messa a tema del rapporto tra oppressione delle donne e sfruttamento della natura. Nel 1974, a Parigi, la scrittrice francese Françoise d’Eaubonne, pubblica Le féminisme ou la mort, considerato il testo fondatore dell’ecofemminismo, anche in virtù del fatto che viene qui utilizzato per la prima volta il termine «ecofemminismo» . Nel volume, le donne vengono invitate a guidare una rivoluzione ecologica per mettere in salvo il pianeta, nella convinzione che ciò condurrà anche a una differente modalità dei rapporti, tanto tra donne e uomini, che tra esseri umani e natura. Negli anni Ottanta l’ecofemminismo diviene un vero e proprio movimento e iniziano ad emergere alcune importanti differenze interne, sia dal punto di vista teoretico che etico-politico. Si comincia a parlare di ecofemminismo liberale, culturale, sociale e, al contempo, si assiste a posizionamenti teorici da parte delle femministe dei diversi orientamenti, che lo appoggiano o lo avversano. A fronte di un orizzonte teorico divenuto estremamente vasto e diversificato, mi propongo di soffermarmi, oltre che su d’Eaubonne, anche su alcune figure paradigmatiche di teoriche di aerea anglosassone e di area italiana che costituiscono, attualmente, alcuni importanti punti di riferimento per l’ecofemminismo, o, meglio, per le sue differenti correnti, pur sempre accomunate dal tentativo di pensare l’interconnessione esistente, tutt’oggi, tra la crisi ecologica e il dominio patriarcale sulle donne. EN The aim of my contribution is to reflect on the relationship between human beings and nature from the perspective of ecofeminism, a multifaceted horizon of thought that emerged in the 1970s from an interrogation and questioning of the relationship between the oppression of women and the exploitation of nature. In 1974, the French writer Françoise d'Eaubonne published Le féminisme ou la mort in Paris, considered the founding text of ecofeminism, in part because it was the first time the term "ecofeminism" was used. It calls on women to lead an ecological revolution to save the planet, in the belief that this will also lead to a different kind of relationship, both between women and men, and between humans and nature. In the 1980s, ecofeminism becomes a full-fledged movement, and some important internal differences begin to emerge, both theoretically and ethico-politically. We begin to speak of liberal, cultural, and social ecofeminism, and at the same time we see theoretical positioning by feminists of different orientations, either supporting or opposing it. Faced with a theoretical horizon that has become extremely broad and diverse, I propose to dwell not only on d'Eaubonne, but also on some paradigmatic figures of Anglo-Saxon and Italian theorists, who currently constitute some important points of reference for ecofeminism, or rather for its different currents, although always united by the attempt to think about the interconnection that still exists today between the ecological crisis and the patriarchal domination over women.
2024
9788849880045
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