Il dibattito pubblico sulla crisi ambientale in Italia tra rischi e post verità

Le conseguenze dalla guerra Russia-Ucraina, gli obiettivi del piano di finanziamento europeo NextGenerationEu per sostenere la ripresa socio-economica dopo la pandemia di Covid-19, insieme ai numerosi eventi climatici estremi che hanno investito diverse aree dell’Italia, hanno alimentato negli ultimi anni l’attenzione su diversi aspetti connessi ai rischi ambientali. Non si tratta di problemi nuovi, tuttavia la visibilità dei temi ambientali nel dibattito pubblico italiano è stata discontinua e attivata soprattutto da eventi a grande impatto. Tra i fattori che hanno contribuito al mantenimento di una rilevanza pubblica sottodimensionata rispetto alla portata delle questioni implicate rientrano il debole interesse del sistema politico e le peculiarità del sistema mediale italiano, che hanno inciso sulla copertura giornalistica. Vanno aggiunti la multidimensionalità delle questioni ambientali, l’alto contenuto di conoscenze scientifiche e tecnologiche implicate e l’impatto delle politiche d’intervento sui modelli economico-produttivi e sugli stili di vita e le abitudini consolidate dei cittadini. In questo contesto, il contributo analizza le caratteristiche del dibattitto pubblico in Italia sulle questioni ambientali focalizzandosi sugli aspetti che ruotano intorno gli attori coinvolti, alla copertura mediale, agli atteggiamenti dei cittadini.