Le fiumare di Messina marcano la partitura territoriale modellandone il paesaggio. Trascurate negli anni del grande sviluppo urbanistico, oggi reclamano il loro spazio con le loro rovinose piene. Le calamità diventano sempre più frequenti, causate da precipitazioni abbondanti e improvvise, i cui effetti vengono aggravati da un disboscamento secolare, dall’abbandono dei territori rurali e dal degrado dei terrazzamenti realizzati con muretti a secco (le “armacie”). Tutto concorre a rafforzare i fenomeni erosivi e il dissesto idrogeologico, formando un “territorio disarmato”, fragile ed esposto ad ogni fattore di rischio, al quale solo di recente si è posta una particolare attenzione, non solo per rimediare alla sua vulnerabilità ma anche per riscoprirne i valori ambientali e paesaggistici perché diventino fattore strategico di rigenerazione territoriale. l’urbanizzazione aggressiva differenzia con la sua intensità tipi e condizioni dei corsi d’acqua, trasformandoli in “canali urbani” dalle sponde cementificate, quasi sempre stretti budelli degradati nelle zone più centrali, dense e abitate; oppure mantenendo parte dei loro valori ambientali dove l’edificato si dirada e cede agli spazi rurali, in parte abbandonati ad una rigogliosa natura. Proprio qui, le fiumare sembrano mantenere il carattere di “infrastrutture blu”, di possibili corridoi ecologici e di luoghi pregevoli di una biodiversità resiliente, rivendicando il diritto al proprio corso e al loro spazio, proponendosi come elementi di un’innovativa strategia di recupero ambientale, urbanistico e paesaggistico.

Fiumare di Messina: un'identità territoriale negata da recuperare

Marina, Arena
;
2024-01-01

Abstract

Le fiumare di Messina marcano la partitura territoriale modellandone il paesaggio. Trascurate negli anni del grande sviluppo urbanistico, oggi reclamano il loro spazio con le loro rovinose piene. Le calamità diventano sempre più frequenti, causate da precipitazioni abbondanti e improvvise, i cui effetti vengono aggravati da un disboscamento secolare, dall’abbandono dei territori rurali e dal degrado dei terrazzamenti realizzati con muretti a secco (le “armacie”). Tutto concorre a rafforzare i fenomeni erosivi e il dissesto idrogeologico, formando un “territorio disarmato”, fragile ed esposto ad ogni fattore di rischio, al quale solo di recente si è posta una particolare attenzione, non solo per rimediare alla sua vulnerabilità ma anche per riscoprirne i valori ambientali e paesaggistici perché diventino fattore strategico di rigenerazione territoriale. l’urbanizzazione aggressiva differenzia con la sua intensità tipi e condizioni dei corsi d’acqua, trasformandoli in “canali urbani” dalle sponde cementificate, quasi sempre stretti budelli degradati nelle zone più centrali, dense e abitate; oppure mantenendo parte dei loro valori ambientali dove l’edificato si dirada e cede agli spazi rurali, in parte abbandonati ad una rigogliosa natura. Proprio qui, le fiumare sembrano mantenere il carattere di “infrastrutture blu”, di possibili corridoi ecologici e di luoghi pregevoli di una biodiversità resiliente, rivendicando il diritto al proprio corso e al loro spazio, proponendosi come elementi di un’innovativa strategia di recupero ambientale, urbanistico e paesaggistico.
2024
978-88-6938-416-5
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