Nel 1566, presso la tipografia di Guillaume Rouillé, a Lione, vede la luce una nuova edizione a stampa di Celio Aureliano, nella quale appaiono riuniti in un unico volume in ottavo i cinque libri delle Passiones celeres, editi per la prima volta a Parigi nel 1533, presso Simon de Colines, e gli otto delle Passiones tardae, già pubblicati a Basilea nel 1529 per i tipi di Heinrich Petri. Si tratta di un’edizione importante, che corregge in più punti il testo delle editiones principes dotandolo anche di un ricco apparato esegetico; tuttavia, essa ha avuto il singolare destino di essere pubblicata anonima e di restare, di fatto, tale fino a una quindicina di anni fa, quando io stessa ne ho potuto dimostrare su basi filologiche l’attribuzione al medico di Caen Jacques Dalechamps, suggerita da alcune fonti erudite ma sparita dalla letteratura critica dal 1700 in poi. Nel 2018 Philippe Guillet ha rinvenuto, presso la Bibliothèque Interuniversitaire de Santé di Parigi, la copia di lavoro delle Passiones tardae del medico francese, rilegata insieme all’esemplare consegnato per la stampa. Oltre a confermare in modo inoppugnabile la paternità, tali copie – due henric-petrine del trattato celiano, fittamente postillate da una mano che è inequivocabilmente quella di Dalechamps – consentono ora di ricostruire i processi che hanno portato all’edizione, rivelando, fra l’altro, che in essa è stato coinvolto anche Robert Constantin, medico ed editore di Giulio Cesare Scaligero, la cui mano è riconoscibile in alcune delle note manoscritte. Il contributo vuole lumeggiare questo momento della filologia del testo celiano a lungo ignorato e reso ora accessibile dal ritrovamento degli autografi e mostrare il contributo che tali autografi apportano a un uso più consapevole dell’edizione Rovilliana nella costituzione del testo delle Passiones tardae. In 1566, at the printing house of Guillaume Rouillé in Lyon, a new printed edition of Caelius Aurelianus was published, bringing together in a single octavo volume the five books of the Passiones celeres, first printed in Paris in 1533 by Simon de Colines, and the eight books of the Passiones tardae, previously published in Basel in 1529 by Heinrich Petri. This edition is of great importance, as it corrects the text of the editiones principes in several places and provides a rich exegetical apparatus. However, it had the peculiar fate of being published anonymously and remaining so until about fifteen years ago, when I was able to demonstrate, on philological grounds, its attribution to the physician from Caen, Jacques Dalechamps. This attribution had been suggested by some erudite sources but had disappeared from critical literature after the Amman’s edition in 1709. In 2018, Philippe Guillet discovered at the Bibliothèque Interuniversitaire de Santé in Paris the working copy of Dalechamps' Passiones tardae, bound together with the specimen delivered for printing. In addition to providing irrefutable confirmation of its authorship, these copies — two henric-petrine editions of Caelius’ treatise, densely annotated in a hand unmistakably belonging to Dalechamps — now allow us to reconstruct the processes that led to the edition. Among other things, they reveal that Robert Constantin, a physician and editor of Julius Caesar Scaliger, was also involved in the project, as his handwriting can be identified in some of the marginal notes. This study aims to shed light on this long-overlooked moment in the textual philology of Caelius Aurelianus, which has now been made accessible through the discovery of these autographs, and to highlight the contribution that these materials offer for a more informed use of the Rovilliana edition in the constitution textus of the Passiones tardae.
Il Celio Aureliano di Jacques Dalechamps. Dalla copia di lavoro all’edizione di Rouillé
Anna Maria Urso
2024-01-01
Abstract
Nel 1566, presso la tipografia di Guillaume Rouillé, a Lione, vede la luce una nuova edizione a stampa di Celio Aureliano, nella quale appaiono riuniti in un unico volume in ottavo i cinque libri delle Passiones celeres, editi per la prima volta a Parigi nel 1533, presso Simon de Colines, e gli otto delle Passiones tardae, già pubblicati a Basilea nel 1529 per i tipi di Heinrich Petri. Si tratta di un’edizione importante, che corregge in più punti il testo delle editiones principes dotandolo anche di un ricco apparato esegetico; tuttavia, essa ha avuto il singolare destino di essere pubblicata anonima e di restare, di fatto, tale fino a una quindicina di anni fa, quando io stessa ne ho potuto dimostrare su basi filologiche l’attribuzione al medico di Caen Jacques Dalechamps, suggerita da alcune fonti erudite ma sparita dalla letteratura critica dal 1700 in poi. Nel 2018 Philippe Guillet ha rinvenuto, presso la Bibliothèque Interuniversitaire de Santé di Parigi, la copia di lavoro delle Passiones tardae del medico francese, rilegata insieme all’esemplare consegnato per la stampa. Oltre a confermare in modo inoppugnabile la paternità, tali copie – due henric-petrine del trattato celiano, fittamente postillate da una mano che è inequivocabilmente quella di Dalechamps – consentono ora di ricostruire i processi che hanno portato all’edizione, rivelando, fra l’altro, che in essa è stato coinvolto anche Robert Constantin, medico ed editore di Giulio Cesare Scaligero, la cui mano è riconoscibile in alcune delle note manoscritte. Il contributo vuole lumeggiare questo momento della filologia del testo celiano a lungo ignorato e reso ora accessibile dal ritrovamento degli autografi e mostrare il contributo che tali autografi apportano a un uso più consapevole dell’edizione Rovilliana nella costituzione del testo delle Passiones tardae. In 1566, at the printing house of Guillaume Rouillé in Lyon, a new printed edition of Caelius Aurelianus was published, bringing together in a single octavo volume the five books of the Passiones celeres, first printed in Paris in 1533 by Simon de Colines, and the eight books of the Passiones tardae, previously published in Basel in 1529 by Heinrich Petri. This edition is of great importance, as it corrects the text of the editiones principes in several places and provides a rich exegetical apparatus. However, it had the peculiar fate of being published anonymously and remaining so until about fifteen years ago, when I was able to demonstrate, on philological grounds, its attribution to the physician from Caen, Jacques Dalechamps. This attribution had been suggested by some erudite sources but had disappeared from critical literature after the Amman’s edition in 1709. In 2018, Philippe Guillet discovered at the Bibliothèque Interuniversitaire de Santé in Paris the working copy of Dalechamps' Passiones tardae, bound together with the specimen delivered for printing. In addition to providing irrefutable confirmation of its authorship, these copies — two henric-petrine editions of Caelius’ treatise, densely annotated in a hand unmistakably belonging to Dalechamps — now allow us to reconstruct the processes that led to the edition. Among other things, they reveal that Robert Constantin, a physician and editor of Julius Caesar Scaliger, was also involved in the project, as his handwriting can be identified in some of the marginal notes. This study aims to shed light on this long-overlooked moment in the textual philology of Caelius Aurelianus, which has now been made accessible through the discovery of these autographs, and to highlight the contribution that these materials offer for a more informed use of the Rovilliana edition in the constitution textus of the Passiones tardae.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Urso.Pelorias.completo (1).pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
9.25 MB
Formato
Adobe PDF
|
9.25 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.