Il saggio vuole essere una riflessione sulla circostanza che , tra fascismo e nascita della Repubblica, le donne italiane sono state considerate madre, mogli, mai persone, cittadine e, come tali titolari di diritti, in particolare di quello di voto. Le immagini, i manifesti tra Repubblica di Salò e campagne elettorali tra 1946 e 1948, indipendentemente dal committente non riescono a rivolgersi alle donne se non quali madri (di soldati morti, di eroi o di futuri cittadini)

Mai persona. Per una riflessione su donne e diritti in Italia tra Otto e Novecento

Daniela Novarese
2024-01-01

Abstract

Il saggio vuole essere una riflessione sulla circostanza che , tra fascismo e nascita della Repubblica, le donne italiane sono state considerate madre, mogli, mai persone, cittadine e, come tali titolari di diritti, in particolare di quello di voto. Le immagini, i manifesti tra Repubblica di Salò e campagne elettorali tra 1946 e 1948, indipendentemente dal committente non riescono a rivolgersi alle donne se non quali madri (di soldati morti, di eroi o di futuri cittadini)
2024
979-12-81621-06-0
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