L’oggetto del diritto, τόπος tra i più complessi e controversi della speculazione scientifica dei giuristi, trova collocazione nel «quadrinomio fondamentale delle scienze giuridiche» di Angelo Falzea, nel quadro di una incessante riflessione condotta sul «diritto», dal Maestro assunto alla stregua di uno specifico «sottosistema» nel più ampio «sistema culturale delle società umane». Nella Sua visione «integrale» della giuridicità, lo studio dell’oggetto muove, quindi, dalla «realtà sociale» dalla quale emergono, in un ciclo continuo, gli intessi, che dal sotto-sociale sono assunti nella struttura della «norma giuridica», espressione di quella stessa originaria matrice culturale, orientando il discorso del Maestro sulla «realtà esterna», sulla quale si commisurano le prerogative concesse al soggetto proprio in funzione dell’interesse che tale «porzione del mondo esterno» è in grado di soddisfare. Nella prospettiva delle «situazioni effettuali» si coglie, quindi, nel pensiero di Angelo Falzea, la stessa genesi legislativa dei nomina iuris, che muove dal «bene» già prefigurato nell’«atto», facendone l’«oggetto del diritto», dando contezza della importanza di questo elemento nel processo di elaborazione degli «schemi formali» nei quali si traducono le diverse «situazioni giuridiche soggettive».
L'oggetto del diritto nel pensiero di Angelo Falzea
Galletti Massimo
2023-01-01
Abstract
L’oggetto del diritto, τόπος tra i più complessi e controversi della speculazione scientifica dei giuristi, trova collocazione nel «quadrinomio fondamentale delle scienze giuridiche» di Angelo Falzea, nel quadro di una incessante riflessione condotta sul «diritto», dal Maestro assunto alla stregua di uno specifico «sottosistema» nel più ampio «sistema culturale delle società umane». Nella Sua visione «integrale» della giuridicità, lo studio dell’oggetto muove, quindi, dalla «realtà sociale» dalla quale emergono, in un ciclo continuo, gli intessi, che dal sotto-sociale sono assunti nella struttura della «norma giuridica», espressione di quella stessa originaria matrice culturale, orientando il discorso del Maestro sulla «realtà esterna», sulla quale si commisurano le prerogative concesse al soggetto proprio in funzione dell’interesse che tale «porzione del mondo esterno» è in grado di soddisfare. Nella prospettiva delle «situazioni effettuali» si coglie, quindi, nel pensiero di Angelo Falzea, la stessa genesi legislativa dei nomina iuris, che muove dal «bene» già prefigurato nell’«atto», facendone l’«oggetto del diritto», dando contezza della importanza di questo elemento nel processo di elaborazione degli «schemi formali» nei quali si traducono le diverse «situazioni giuridiche soggettive».Pubblicazioni consigliate
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