Corrupter of the Working Class. Italian Revolutionary Syndicalism and Antisemitic Critics of Democracy

Il saggio indaga il peso della cultura antisemita negli ambiti del sindacalismo rivoluzionario italiano a inizio del Novecento, dando ampio spazio alle diverse correnti che fecero proprie temi e stereotipi dilaganti a livello europeo. L'ostilità verso l'ebraismo dei sindacalisti fu lo specchio della trasformazione dell'antisemitismo tradizionale, di stampo religioso e antigiudaico, a forme di antisemitismo tipicamente connessi alla modernità, al sistema economico e al contesto democratico. La peculiare ideologia del sindacalismo rivoluzionario, caratterizzata dall'avversione verso il parlamentarismo, il liberalismo, la dialettica tra partiti e la delega del potere, si nutrì di motivi antisemiti perché individuava nell'ebraismo italiano ed europeo una delle peggiori manifestazioni del capitalismo e uno degli esempi più deleteri della capacità del riformismo e della democrazia di assorbire le istanze sociali e sindacali dei lavoratori, privandoli quindi di energia e volontà rivoluzionaria.