Tutto cominciò all’inizio degli anni Novanta, quando all’Università di Messina seguivo le lezioni di filosofia del linguaggio di un giovane ricercatore: Ninni Pennisi. Ero studente lavoratore e, dopo anni di servizio presso l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario, lavoravo al Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura dell’ospedale, sempre a Barcellona Pozzo di Gotto. Invece, allora come oggi, Ninni cercava di spiegare il linguaggio attraverso la lente dei disturbi sensoriali, neurologici e delle psicopatologie (Pennisi, 1994; 1998). Non poteva non scoccare, dunque, la scintilla delle affinità... elettive! Nel corso dei seminari degli studenti a margine del corso, infatti, sono stato incaricato di commentare Whispers: the voices of paranoia di Ronald K. Siegel (1996) che, azzardando, ho provato a far “dialogare” con alcune scene de L’inferno di Claude Chabrol (1994): se ci fosse la cara Irene Fimiani riderebbe ancora come allora, insieme a Ninni a Rosalia Cavalieri e a tutti i presenti. È evidente che gran parte del mio lavoro di ricerca è stato ispirato dall’insegnamento di Ninni.
Le verità parossistiche e la retorica paranoica
Antonino, Bucca
2024-01-01
Abstract
Tutto cominciò all’inizio degli anni Novanta, quando all’Università di Messina seguivo le lezioni di filosofia del linguaggio di un giovane ricercatore: Ninni Pennisi. Ero studente lavoratore e, dopo anni di servizio presso l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario, lavoravo al Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura dell’ospedale, sempre a Barcellona Pozzo di Gotto. Invece, allora come oggi, Ninni cercava di spiegare il linguaggio attraverso la lente dei disturbi sensoriali, neurologici e delle psicopatologie (Pennisi, 1994; 1998). Non poteva non scoccare, dunque, la scintilla delle affinità... elettive! Nel corso dei seminari degli studenti a margine del corso, infatti, sono stato incaricato di commentare Whispers: the voices of paranoia di Ronald K. Siegel (1996) che, azzardando, ho provato a far “dialogare” con alcune scene de L’inferno di Claude Chabrol (1994): se ci fosse la cara Irene Fimiani riderebbe ancora come allora, insieme a Ninni a Rosalia Cavalieri e a tutti i presenti. È evidente che gran parte del mio lavoro di ricerca è stato ispirato dall’insegnamento di Ninni.Pubblicazioni consigliate
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