Inquadrabile entro le attuali linee di tendenza dell’eco-letteratura, Antonella Anedda (Roma, 1955) dimostra nei suoi scritti una particolare sensibilità ambientale, espressa non solo nei suoi versi, ma anche in alcune prose come "Geografie" (2021), incentrate sui luoghi e sui loro cambiamenti, inclusi quelli geologici e climatici. La questione ecologica è inoltre declinata, con diversa accezione, nel volume, scritto insieme a Elisa Biagini, "Poesia come ossigeno. Per un’ecologia della parola" (2021). L’intervento mira pertanto a prendere in considerazione questo peculiare aspetto della produzione della scrittrice, con particolare riferimento agli scritti prosastici, procedendo à rebours dalla disamina del suo saggio più recente intitolato "Le piante di Darwin e i topi di Leopardi" (2022) che suggerisce un’inedita triangolazione tra il poeta di Recanati, Charles Darwin e suo nonno Erasmus, autore del saggio "The loves of the plants" (tratto dalla seconda parte di "The botanic garden", 1789), presente nella biblioteca di casa Leopardi. Pur nell’opinabilità di alcuni assunti teorico-comparatistici dell’autrice sull’argomento, il volume offre un’importante chiave di accesso alla scrittura di Anedda, fornendo al tempo stesso ulteriori spunti per una (cauta) rilettura dell’opera leopardiana, già peraltro avviata anche da provetti leopardisti, nel solco dell’Ecocritica.

Lo spazio eco-letterario di Antonella Anedda tra i darwiniani "Amori delle piante" e la Natura leopardiana

Novella Primo
2024-01-01

Abstract

Inquadrabile entro le attuali linee di tendenza dell’eco-letteratura, Antonella Anedda (Roma, 1955) dimostra nei suoi scritti una particolare sensibilità ambientale, espressa non solo nei suoi versi, ma anche in alcune prose come "Geografie" (2021), incentrate sui luoghi e sui loro cambiamenti, inclusi quelli geologici e climatici. La questione ecologica è inoltre declinata, con diversa accezione, nel volume, scritto insieme a Elisa Biagini, "Poesia come ossigeno. Per un’ecologia della parola" (2021). L’intervento mira pertanto a prendere in considerazione questo peculiare aspetto della produzione della scrittrice, con particolare riferimento agli scritti prosastici, procedendo à rebours dalla disamina del suo saggio più recente intitolato "Le piante di Darwin e i topi di Leopardi" (2022) che suggerisce un’inedita triangolazione tra il poeta di Recanati, Charles Darwin e suo nonno Erasmus, autore del saggio "The loves of the plants" (tratto dalla seconda parte di "The botanic garden", 1789), presente nella biblioteca di casa Leopardi. Pur nell’opinabilità di alcuni assunti teorico-comparatistici dell’autrice sull’argomento, il volume offre un’importante chiave di accesso alla scrittura di Anedda, fornendo al tempo stesso ulteriori spunti per una (cauta) rilettura dell’opera leopardiana, già peraltro avviata anche da provetti leopardisti, nel solco dell’Ecocritica.
2024
9788849880045
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