Di fronte all’attuale crisi del politico – dei suoi confini, dei suoi spazi, delle sue forme di espressione – la riflessione sulla sovranità che J. Derrida propone negli ultimi seminari tenuti all’EHESS di Parigi dal titolo La bête et le souverain (2001-2003) si rivela particolarmente funzionale per l’interpretazione delle questioni politiche contemporanee. Riconoscendo il nodo ontologico, teologico e politico del phantasma sovrano, il tentativo della decostruzione derridiana – che non è “distruzione”, ma ripensamento critico – si inserisce in un contesto teorico-politico molto articolato, segnato da un lato dall’“eclissi” della sovranità nel mondo globalizzato successivo al 1989, dall’altro da un suo ritorno prepotente nell’arena politica a partire dal 2001, proponendo oltre tali alternative una terza via che la relazione intende approfondire. Di contro ad ogni tentativo razionale di legittimazione, il potere sovrano – insegna Derrida – non può non apparire a passo di lupo, come lo descrisse La Fontaine nella sua fiaba Il lupo e l’agnello: il lupo, che non casualmente appare con l’attributo di Sua Maestà, decide che «la ragione del più forte è sempre la migliore». Nella misura in cui teatralizza il momento della «de-cisione» – il colpo di forza che “prevale” sul diritto – il lupo costituisce la figura più inquietante e rimossa della sovranità, espressione di una certa violenza che fa e sospende la legge, collocandosi non solo aldilà della norma, ma al contempo fuori dell’umano, nell’onnipotenza del divino o – in modo speculare – nella bestialità dell’animale. Proprio l’«inquietante familiarità» tra la Bestia e il Sovrano diventa oggetto di riflessione degli ultimi studi derridiani, di cui questa relazione intende attraversare alcune pagine per far emergere una simbolica politica di cui il potere si è nutrito e la cui analisi filosofica è ancora oggi fondamentale per l’elaborazione di quel “nuovo pensiero” del politico, della sovranità e della democrazia che Derrida ha lasciato in eredità.
“Le pas de loup”: una lettura filosofico-politica di alcune figure derridiane della sovranità
Pacile', Maria Teresa
2024-01-01
Abstract
Di fronte all’attuale crisi del politico – dei suoi confini, dei suoi spazi, delle sue forme di espressione – la riflessione sulla sovranità che J. Derrida propone negli ultimi seminari tenuti all’EHESS di Parigi dal titolo La bête et le souverain (2001-2003) si rivela particolarmente funzionale per l’interpretazione delle questioni politiche contemporanee. Riconoscendo il nodo ontologico, teologico e politico del phantasma sovrano, il tentativo della decostruzione derridiana – che non è “distruzione”, ma ripensamento critico – si inserisce in un contesto teorico-politico molto articolato, segnato da un lato dall’“eclissi” della sovranità nel mondo globalizzato successivo al 1989, dall’altro da un suo ritorno prepotente nell’arena politica a partire dal 2001, proponendo oltre tali alternative una terza via che la relazione intende approfondire. Di contro ad ogni tentativo razionale di legittimazione, il potere sovrano – insegna Derrida – non può non apparire a passo di lupo, come lo descrisse La Fontaine nella sua fiaba Il lupo e l’agnello: il lupo, che non casualmente appare con l’attributo di Sua Maestà, decide che «la ragione del più forte è sempre la migliore». Nella misura in cui teatralizza il momento della «de-cisione» – il colpo di forza che “prevale” sul diritto – il lupo costituisce la figura più inquietante e rimossa della sovranità, espressione di una certa violenza che fa e sospende la legge, collocandosi non solo aldilà della norma, ma al contempo fuori dell’umano, nell’onnipotenza del divino o – in modo speculare – nella bestialità dell’animale. Proprio l’«inquietante familiarità» tra la Bestia e il Sovrano diventa oggetto di riflessione degli ultimi studi derridiani, di cui questa relazione intende attraversare alcune pagine per far emergere una simbolica politica di cui il potere si è nutrito e la cui analisi filosofica è ancora oggi fondamentale per l’elaborazione di quel “nuovo pensiero” del politico, della sovranità e della democrazia che Derrida ha lasciato in eredità.Pubblicazioni consigliate
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