La mafia dal secondo dopoguerra tra storiografia e scienze sociali

Sin da quando la parola “mafia” entra nel dibattito pubblico all’indomani dell’Unità d’Italia, emergono chiaramente le difficoltà con cui si tenta di definire concettualmente il fenomeno. Da allora, e per oltre un secolo, si sarebbero sovrapposte letture tra loro anche antitetiche su cosa effettivamente la mafia fosse: una mentalità diffusa priva di unitarietà organizzativa o una società segreta più o meno strutturata; un’impresa criminale moderna o il residuo feudale inevitabile di strutture economiche arretrate e relazioni sociali arcaiche; ancora, per alcuni rappresentava uno Stato nello Stato, per altri, un ordinamento giuridico contrapposto a quello statale. Muovendo da queste brevi premesse, il presente saggio richiama, selezionando solo alcuni passaggi più essenziali, l’evoluzione del dibattito scientifico a partire dal secondo dopoguerra, contestualmente alle principali cesure che hanno segnato la storia della mafia in Sicilia e della lotta alla mafia.