Il saggio analizza il processo di spopolamento di due aree interne della Calabria causato dagli effetti di un disastro naturale e le modalità che hanno caratterizzato la ricostruzione dei centri abbandonati in altro sito. Inoltre, si indagano anche i complessi legami socio-identitari che si mantengono e modificano fra popolazioni e vecchi luoghi, secondo le dinamiche di ricostruzione memoriale a livello intergenerazionale. In particolare, i due casi studio selezionati riguardano i paesi di Canolo e Africo, entrambi raggiunti nel 1951 da un’alluvione. Questo evento produsse effetti disastrosi su questi insediamenti, provocandone l’abbandono e la conseguente ricostruzione ex novo in altro sito. In realtà, l’abbandono fu solo parziale per Canolo, che si divise fra una parte della popolazione che volle rimanere nel vecchio sito e un’altra parte che fu costretta a ricollocarsi più a monte, abitando nuove case e riorganizzando la vita sociale e domestica. Il trasferimento fu pressoché totale per Africo, la cui popolazione fu invece condotta in una porzione di territorio lungo la costa in netta discontinuità con la tipologia di ambiente e condizione di vita fino a quel momento sperimentate. Oggi i vecchi centri abbandonati sono oggetto di differenti interessi ad opera sia della popolazione che si è spostata nei nuovi insediamenti, sia di altri attori sociali che vi si accostano sotto varie forme e con diverse finalità. Da queste relazioni e tensioni fra interessi del presente e ricostruzione del passato si generano rappresentazioni memoriali plurime, che sono analizzate alla luce della categoria dei “paesaggi della memoria”.

Territories of abandonment: landscape, ruins, and memory in a sociological perspective

Musolino, Monica
2024-01-01

Abstract

Il saggio analizza il processo di spopolamento di due aree interne della Calabria causato dagli effetti di un disastro naturale e le modalità che hanno caratterizzato la ricostruzione dei centri abbandonati in altro sito. Inoltre, si indagano anche i complessi legami socio-identitari che si mantengono e modificano fra popolazioni e vecchi luoghi, secondo le dinamiche di ricostruzione memoriale a livello intergenerazionale. In particolare, i due casi studio selezionati riguardano i paesi di Canolo e Africo, entrambi raggiunti nel 1951 da un’alluvione. Questo evento produsse effetti disastrosi su questi insediamenti, provocandone l’abbandono e la conseguente ricostruzione ex novo in altro sito. In realtà, l’abbandono fu solo parziale per Canolo, che si divise fra una parte della popolazione che volle rimanere nel vecchio sito e un’altra parte che fu costretta a ricollocarsi più a monte, abitando nuove case e riorganizzando la vita sociale e domestica. Il trasferimento fu pressoché totale per Africo, la cui popolazione fu invece condotta in una porzione di territorio lungo la costa in netta discontinuità con la tipologia di ambiente e condizione di vita fino a quel momento sperimentate. Oggi i vecchi centri abbandonati sono oggetto di differenti interessi ad opera sia della popolazione che si è spostata nei nuovi insediamenti, sia di altri attori sociali che vi si accostano sotto varie forme e con diverse finalità. Da queste relazioni e tensioni fra interessi del presente e ricostruzione del passato si generano rappresentazioni memoriali plurime, che sono analizzate alla luce della categoria dei “paesaggi della memoria”.
2024
9788885479111
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