Pensato per il momento incipitario del “viaggio” con Carlo Quartucci raccontato nel volume, il contributo si inscrive nel perimetro più vasto del suo rapporto con la Sicilia, provando a riannodare i fili tra la lunga durata di un’esperienza programmaticamente fuori da ogni margine, che richiede ancora attraversamenti necessari, e ciò che resta, e continua a germogliare, nelle vicende della contemporaneità teatrale. La proposta è quella di considerare gli elementi di connessione tra il primissimo apprendistato teatrale di Quartucci, che attraverso la compagnia di famiglia sperimenta precocemente l’approccio non convenzionale al fatto scenico, e gli esiti più maturi di una sperimentazione ininterrotta, che con quella “vocazione artistica naturale” continua a fare i conti anche nelle tappe successive. L’obiettivo riguarda la possibilità di verificare l’emersione di una sorta di cifra poetica originaria, quale segno specifico di un intero percorso, in cui gli anni di formazione umana e teatrale si innestano fecondamente dentro gli orizzonti della creazione artistica, teatrale, musicale e spettacolare dell’ultima stagione. Qualcosa che rimane e che fonda e orienta profondamente un pensiero teatrale, pur nella pluralità di spazi, contesti, modalità di lavoro in cui si declina.
L’eredità di Quartucci nel paesaggio drammaturgico siciliano
Katia Trifiro'
2024-01-01
Abstract
Pensato per il momento incipitario del “viaggio” con Carlo Quartucci raccontato nel volume, il contributo si inscrive nel perimetro più vasto del suo rapporto con la Sicilia, provando a riannodare i fili tra la lunga durata di un’esperienza programmaticamente fuori da ogni margine, che richiede ancora attraversamenti necessari, e ciò che resta, e continua a germogliare, nelle vicende della contemporaneità teatrale. La proposta è quella di considerare gli elementi di connessione tra il primissimo apprendistato teatrale di Quartucci, che attraverso la compagnia di famiglia sperimenta precocemente l’approccio non convenzionale al fatto scenico, e gli esiti più maturi di una sperimentazione ininterrotta, che con quella “vocazione artistica naturale” continua a fare i conti anche nelle tappe successive. L’obiettivo riguarda la possibilità di verificare l’emersione di una sorta di cifra poetica originaria, quale segno specifico di un intero percorso, in cui gli anni di formazione umana e teatrale si innestano fecondamente dentro gli orizzonti della creazione artistica, teatrale, musicale e spettacolare dell’ultima stagione. Qualcosa che rimane e che fonda e orienta profondamente un pensiero teatrale, pur nella pluralità di spazi, contesti, modalità di lavoro in cui si declina.Pubblicazioni consigliate
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