Background Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un’emergenza sanitaria inattesa legata alla pandemia da COVID-19, che ha inciso significativa- mente nella vita di studenti e giovani adulti. Ci si può chiedere se i problemi rilevati a livello emozionale in coincidenza dello stato di pandemia stiano proseguendo negli anni successivi al COVID. Le modifiche riscontrate nello stato emotivo della popolazione riguardano lo stile di vita, le abitudini e, in particolare, le abitudini le- gate al sonno di giovani adulti impegnati in attività lavorative e di studio. Con riferimento a quest’ultimo punto, è ampiamente riconosciuto come l’acquisizione di schemi di sonno caratterizzati dall’andare a dormire tardi, alternati a giornate in cui i momenti di riposo non avvengono con regolarità, possa determinare un rendimento peggiore, sonnolenza diurna, stanchezza fisica, ed un aumento della probabilità di andare incontro a malattie psichiatriche. Molti studi di letteratura hanno investigato la correlazione tra sonno e umore da un punto di vista clinico, evidenziando un’associazione positiva tra difficoltà legate al sonno e la presenza di sintomi psicologici. Tuttavia, si sa poco sulla percezione personale dei giovani riguardo al proprio stato psicologico. Obiettivi Il presente studio ha l’obiettivo di analizzare la correlazione tra variabili come età, sesso, presenza di sintomi depressivi, ansia e abitudini legate al sonno in un campione di studenti universitari iscritti ai corsi di laurea triennali e magistrali in diversi Dipartimenti dell’Università di Messina. I dati utilizzati nel presente studio sono stati raccolti mediante la somministrazione di una survey composta da questionari internazionalmente validati: EuroQol-5D e Visual Analogue Scale (VAS), Beck Depression Inventory (BDI), Hamilton Anxiety Rating Scale, Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI). 110 studenti hanno completato la survey, somministrata nel corso dello svolgimento delle attività didattiche. Metodologia È stata svolta, inizialmente, un’analisi descrittiva, che ha evidenziato cor- relazioni significative tra le diverse dimensioni investigate nello studio. Successivamente, è stata condotta un’analisi statistico-econometrica: è stata creata la variabile LOW VAS estrapolando, dalla Visual Analogue Scale, che riporta lo stato di salute percepito, i valori inferiori o uguali al primo quartile del punteggio VAS (Q1 = 77,5). Tale variabile qualitativa, dicotomica, impiegata come variabile dipendente, giustifica l’applicazione di un modello di regressione logistica binaria, e può, quindi, intendersi come una proxy della percezione di malessere da parte dei rispondenti. Sono stati stimati, dapprima, dei modelli univariati e, successiva- mente, un modello multivariato, al fine di identificare significativi fattori predittivi indipendenti di low VAS. Principali risultati I risultati dell’analisi descrittiva hanno evidenziato una correlazione positiva tra bassi livelli di VAS e alti punteggi di BDI e HAR. Punteggi elevati riportati nei questionari BDI e HAR sono indicativi di uno stato di fragilità emotiva che potrà evolversi, con grande probabilità in problemi psicologici. La presenza di disordini nel sonno corrobora questa evidenza: la probabilità congiunta di sintomi affettivi e problemi legati ad uno schema di sonno/riposo insufficiente evidenzia un quadro clinico complesso, che si riscontra con maggior frequenza in quei soggetti che svolgono anche attività lavorativa (38,2% del totale, di cui il 9,52% riporta un elevato punteggio BDI) o che hanno maggiori responsabilità in ambito familiare (l’85,32% dei respondents vive in famiglia e, tra questi, il 19,35% ha un elevato punteggio BDI). Dalla stima dei modelli univariati e multivariati di regressione logistica è emerso che bassi valori per la VAS sono attribuibili essenzialmente a 3 covariate: il punteggio del Beck Depression Inventory, il punteggio della Hamilton Anxiety Rating Scale e il punteggio dell’item n.7 della PSQI, relativo alla difficoltà nello svolgimento delle attività socia- li a causa di uno stato di sonnolenza. Nello specifico, dall’analisi univariata, si evidenzia che livelli più elevati di depressione (OR = 1,187, p<0,001), punteggi più elevati della Hamilton Scale (OR = 1,162, p< 0,001) e della variabile PSQI_7 (OR: 1,135, p=0,003) incidono significativamente sulla probabilità di ripor- tare bassi punteggi (score<=77.5) per la VAS, che può quindi intendersi come una proxy della percezione di malessere da parte dei rispondenti. Nella regressione multivariata i coefficienti stimati e il livello di significatività sono pari, rispettivamente a: OR = 0,189; p = 0,001 (BDI), OR = 0,183; p = 0,012 (Hamilton) e OR = 1,131; p = 0,003 (PSQI_7). Dallo studio emergono chiare implicazioni di carattere sanitario: lo stato di malessere, segnalato da un basso punteggio nella VAS, può es- sere corretto ripensando il proprio stile di vita in modo consapevole. Il riconoscimento precoce della presenza di sintomi affettivi in un cam- pione di giovani adulti o di cattive abitudini legate, in particolare, al sonno, può risolversi agendo sulle motivazioni personali così da miglio- rare, al contempo, le performances lavorative e scolastiche. Una indicazione per i responsabili delle politiche educative e sanitarie, quindi, va nella direzione della predisposizione di programmi di counselling diretti agli studenti, già prima di intraprendere corsi universitari

Mood, sleep e lifestyle: cosa è cambiato nelle abitudini e nella percezione del proprio stato di salute dopo l’era covid? uno studio pilota osservazionale su un campione di studenti dell’università degli studi di Messina

ANGELA ALIBRANDI
Primo
Methodology
;
LARA GITTO
Conceptualization
;
MICHELE LIMOSANI
Penultimo
Supervision
;
AGATA ZIRILLI
Ultimo
Formal Analysis
2024-01-01

Abstract

Background Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un’emergenza sanitaria inattesa legata alla pandemia da COVID-19, che ha inciso significativa- mente nella vita di studenti e giovani adulti. Ci si può chiedere se i problemi rilevati a livello emozionale in coincidenza dello stato di pandemia stiano proseguendo negli anni successivi al COVID. Le modifiche riscontrate nello stato emotivo della popolazione riguardano lo stile di vita, le abitudini e, in particolare, le abitudini le- gate al sonno di giovani adulti impegnati in attività lavorative e di studio. Con riferimento a quest’ultimo punto, è ampiamente riconosciuto come l’acquisizione di schemi di sonno caratterizzati dall’andare a dormire tardi, alternati a giornate in cui i momenti di riposo non avvengono con regolarità, possa determinare un rendimento peggiore, sonnolenza diurna, stanchezza fisica, ed un aumento della probabilità di andare incontro a malattie psichiatriche. Molti studi di letteratura hanno investigato la correlazione tra sonno e umore da un punto di vista clinico, evidenziando un’associazione positiva tra difficoltà legate al sonno e la presenza di sintomi psicologici. Tuttavia, si sa poco sulla percezione personale dei giovani riguardo al proprio stato psicologico. Obiettivi Il presente studio ha l’obiettivo di analizzare la correlazione tra variabili come età, sesso, presenza di sintomi depressivi, ansia e abitudini legate al sonno in un campione di studenti universitari iscritti ai corsi di laurea triennali e magistrali in diversi Dipartimenti dell’Università di Messina. I dati utilizzati nel presente studio sono stati raccolti mediante la somministrazione di una survey composta da questionari internazionalmente validati: EuroQol-5D e Visual Analogue Scale (VAS), Beck Depression Inventory (BDI), Hamilton Anxiety Rating Scale, Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI). 110 studenti hanno completato la survey, somministrata nel corso dello svolgimento delle attività didattiche. Metodologia È stata svolta, inizialmente, un’analisi descrittiva, che ha evidenziato cor- relazioni significative tra le diverse dimensioni investigate nello studio. Successivamente, è stata condotta un’analisi statistico-econometrica: è stata creata la variabile LOW VAS estrapolando, dalla Visual Analogue Scale, che riporta lo stato di salute percepito, i valori inferiori o uguali al primo quartile del punteggio VAS (Q1 = 77,5). Tale variabile qualitativa, dicotomica, impiegata come variabile dipendente, giustifica l’applicazione di un modello di regressione logistica binaria, e può, quindi, intendersi come una proxy della percezione di malessere da parte dei rispondenti. Sono stati stimati, dapprima, dei modelli univariati e, successiva- mente, un modello multivariato, al fine di identificare significativi fattori predittivi indipendenti di low VAS. Principali risultati I risultati dell’analisi descrittiva hanno evidenziato una correlazione positiva tra bassi livelli di VAS e alti punteggi di BDI e HAR. Punteggi elevati riportati nei questionari BDI e HAR sono indicativi di uno stato di fragilità emotiva che potrà evolversi, con grande probabilità in problemi psicologici. La presenza di disordini nel sonno corrobora questa evidenza: la probabilità congiunta di sintomi affettivi e problemi legati ad uno schema di sonno/riposo insufficiente evidenzia un quadro clinico complesso, che si riscontra con maggior frequenza in quei soggetti che svolgono anche attività lavorativa (38,2% del totale, di cui il 9,52% riporta un elevato punteggio BDI) o che hanno maggiori responsabilità in ambito familiare (l’85,32% dei respondents vive in famiglia e, tra questi, il 19,35% ha un elevato punteggio BDI). Dalla stima dei modelli univariati e multivariati di regressione logistica è emerso che bassi valori per la VAS sono attribuibili essenzialmente a 3 covariate: il punteggio del Beck Depression Inventory, il punteggio della Hamilton Anxiety Rating Scale e il punteggio dell’item n.7 della PSQI, relativo alla difficoltà nello svolgimento delle attività socia- li a causa di uno stato di sonnolenza. Nello specifico, dall’analisi univariata, si evidenzia che livelli più elevati di depressione (OR = 1,187, p<0,001), punteggi più elevati della Hamilton Scale (OR = 1,162, p< 0,001) e della variabile PSQI_7 (OR: 1,135, p=0,003) incidono significativamente sulla probabilità di ripor- tare bassi punteggi (score<=77.5) per la VAS, che può quindi intendersi come una proxy della percezione di malessere da parte dei rispondenti. Nella regressione multivariata i coefficienti stimati e il livello di significatività sono pari, rispettivamente a: OR = 0,189; p = 0,001 (BDI), OR = 0,183; p = 0,012 (Hamilton) e OR = 1,131; p = 0,003 (PSQI_7). Dallo studio emergono chiare implicazioni di carattere sanitario: lo stato di malessere, segnalato da un basso punteggio nella VAS, può es- sere corretto ripensando il proprio stile di vita in modo consapevole. Il riconoscimento precoce della presenza di sintomi affettivi in un cam- pione di giovani adulti o di cattive abitudini legate, in particolare, al sonno, può risolversi agendo sulle motivazioni personali così da miglio- rare, al contempo, le performances lavorative e scolastiche. Una indicazione per i responsabili delle politiche educative e sanitarie, quindi, va nella direzione della predisposizione di programmi di counselling diretti agli studenti, già prima di intraprendere corsi universitari
2024
979-12-218-1599-3
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/3325710
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact