Nel tempo, a calcare il palco dell’Ariston si sono avvicendati artisti di diversa estrazione musicale, espressione di differenti generazioni e portatori di un proprio bagaglio professionale ed esperienziale, tutti animati, però, da medesimo desiderio di proporsi all’attenzione del grande pubblico, per consolidare la propria fama, ovvero, talvolta, an-che per “rigenerarsi” e ricercare nuove possibilità di “riscatto” conseguenti ad un (più o meno lungo) periodo di “torpore musicale”. Alle canzoni, alle melodie e ai testi, poi, sono stati affiancati anche momenti di riflessione sociale, sovente affidati a “monologhi” recitati da ospiti non appartenenti al panorama musicale, in alcuni casi divenuti, improvvisamente e (talvolta) improvvidamente, estemporanee iniziative di protesta e contestazione. Di certo, quindi, le “giornate sanremesi” susseguitesi nel corso degli anni sono progressivamente diventate il risultato di un complesso ed articolato mix di intenti e professionalità; hanno avuto da lungo tempo e mantengono ancor oggi il sapore di teatralità e spettacolarizzazione di musica e parole, rappresentano un evento mediatico, televisivo e digitale, offrono occasioni di dibattito e, al contempo, di svago e spensieratezza, rimettono anche all’improvvisazione ed all’estemporaneità dei suoi protagonisti il compito di mantenere alta l’audience (in presa diretta) e l’attenzione del grande pubblico pure una volta conclusa la singola serata. Spicca, poi, la valenza simbolica e valoriale dei testi i cui contenuti, sovente, affrontano temi di grande rilevanza sociale, comprensivi di riferimenti (diretti o indiretti) ai valori scolpiti in seno alla Costituzione italiana

Valori identitari e idem sentire de Republica nella tradizione canora del Festival dei fiori

Buscema, Luca
2025-01-01

Abstract

Nel tempo, a calcare il palco dell’Ariston si sono avvicendati artisti di diversa estrazione musicale, espressione di differenti generazioni e portatori di un proprio bagaglio professionale ed esperienziale, tutti animati, però, da medesimo desiderio di proporsi all’attenzione del grande pubblico, per consolidare la propria fama, ovvero, talvolta, an-che per “rigenerarsi” e ricercare nuove possibilità di “riscatto” conseguenti ad un (più o meno lungo) periodo di “torpore musicale”. Alle canzoni, alle melodie e ai testi, poi, sono stati affiancati anche momenti di riflessione sociale, sovente affidati a “monologhi” recitati da ospiti non appartenenti al panorama musicale, in alcuni casi divenuti, improvvisamente e (talvolta) improvvidamente, estemporanee iniziative di protesta e contestazione. Di certo, quindi, le “giornate sanremesi” susseguitesi nel corso degli anni sono progressivamente diventate il risultato di un complesso ed articolato mix di intenti e professionalità; hanno avuto da lungo tempo e mantengono ancor oggi il sapore di teatralità e spettacolarizzazione di musica e parole, rappresentano un evento mediatico, televisivo e digitale, offrono occasioni di dibattito e, al contempo, di svago e spensieratezza, rimettono anche all’improvvisazione ed all’estemporaneità dei suoi protagonisti il compito di mantenere alta l’audience (in presa diretta) e l’attenzione del grande pubblico pure una volta conclusa la singola serata. Spicca, poi, la valenza simbolica e valoriale dei testi i cui contenuti, sovente, affrontano temi di grande rilevanza sociale, comprensivi di riferimenti (diretti o indiretti) ai valori scolpiti in seno alla Costituzione italiana
2025
979-12-218-1725-6
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