Il ‘patrimonio’ di Amleto. Jacques Derrida e l’eredità a-venire

Amleto, come ogni erede, «viene a giurare davanti a un fantasma» , davanti al passato di un nome proprio. In questo senso, si eredita sempre un patrimonium, ‘un compito [munus] del padre [pater]’. Amleto, dopo l’incontro con lo spettro del padre, è fuori di sé, al pari del tempo, che è out of joint. Derrida si chiede se questo disaggiustamento possa essere la condizione della giustizia. Non della giustizia distributiva, basata sul principio razionale del render conto [reddere rationem], ma di una giustizia aneconomica, senza debito e senza restituzione, una giustizia come incalcolabilità del perdono, «sempre destinato a non aver ragione» , ad arrendersi all’impossibilità di una resa dei conti. Se il diritto dipende dalla vendetta – come Amleto sembra comprendere prima di Nietzsche, Benjamin e Heidegger –, non si potrebbe sperare che un giorno, quasi messianico, la giustizia divenga estranea all’economia della vendetta?