Le darsene a secco nella giurisprudenza

La vexata quaestio della natura, necessariamente pubblica o eventualmente anche privata, delle darsene a secco, vale a dire dei bacini attrezzati ricavati artificialmente attraverso lo scavo di un invaso, derivando l’acqua da fiumi, laghi o dal mare, e del correlato regime giuridico, già oggetto di attenta indagine sia in dottrina che in giurisprudenza, mantiene intatto il suo interesse ancor oggi, attesa l’esigenza di stimolare e promuovere il comparto della nautica da diporto, alla quale si riconnette la necessità di attrarre finanziamenti privati, indispensabili per lo sviluppo della portualità turistica ad essa servente. In considerazione di ciò, non appare pleonastico oggi interrogarsi e riflettere sulla condizione giuridica delle darsene, la quale risente ovviamente della titolarità degli spazi su cui esse insistono, e, pertanto, in tale lavoro, verrà valutata distintamente a seconda dell’appartenenza dell’area di scavo a privati o al pubblico demanio.