Primo manuale di Numismatica Medievale in lingua italiana, il saggio illustra la storia della moneta dal tardoantico al XV secolo, con appendici relativi a pesi e misure, circolazione monetale e altri approfondimenti. Il suo intento è quello di offrire uno strumento nuovo, non concepito per essere la mera summa di vari contributi specifici, di cui si dà comunque conto nella bibliografia. Pur volendo mantenere un impianto agile e facilmente comprensibile, il manuale, partendo dalle riforme monetali del'imperatore Diocleziano, prende in esame la monetazione bizantina dalla creazione del solidus aureo di Costantino fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453. Specifici capitoli sono stati dedicati alle monetazioni altomedievali dei regni romano-barbarici, con particolare attenzione alle monete dei Goti e dei Longobardi, per poi affrontare la riforma del denarius di Carlo Magno e le sue conseguenze sull'economia monetale europea fino alla creazione del Grosso argenteo da parte di Venezia e Genova nei primi anni del XIII secolo. Per poter comprendere la monetazione dei Saraceni di Sicilia, si è tracciata, quindi, una storia della monetazione dei Califfi e dei loro successori musulmani nell'ambito dell'intero Mediterraneo. Seguendo la monetazione dei Comuni del centro-nord e le serie monetali di Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi, l'excursus si arresta nell'età rinascimentale, quando il Fiorino di Firenze e il Ducato aureo di Venezia sono diventate vere e proprie monete internazionali. Il manuale intende spiegare le monete trattate non solo dal punto di vista metrologico e ponderale, ma si diffonde anche relativamente agli aspetti di storia economica, legando, nel contempo, le varie monetazioni con gli eventi storici che le originarono. Nella ferma convinzione del ruolo propagandistico e legittimante della moneta, ampio spazio è stato dato allo studio iconografico delle varie tipologie monetali, cercando di offrire agli studenti tutte le chiavi per poterle utilizzare quale fonte storica.

Manuale di Numismatica medievale

CASTRIZIO, Eligio Daniele
2005-01-01

Abstract

Primo manuale di Numismatica Medievale in lingua italiana, il saggio illustra la storia della moneta dal tardoantico al XV secolo, con appendici relativi a pesi e misure, circolazione monetale e altri approfondimenti. Il suo intento è quello di offrire uno strumento nuovo, non concepito per essere la mera summa di vari contributi specifici, di cui si dà comunque conto nella bibliografia. Pur volendo mantenere un impianto agile e facilmente comprensibile, il manuale, partendo dalle riforme monetali del'imperatore Diocleziano, prende in esame la monetazione bizantina dalla creazione del solidus aureo di Costantino fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453. Specifici capitoli sono stati dedicati alle monetazioni altomedievali dei regni romano-barbarici, con particolare attenzione alle monete dei Goti e dei Longobardi, per poi affrontare la riforma del denarius di Carlo Magno e le sue conseguenze sull'economia monetale europea fino alla creazione del Grosso argenteo da parte di Venezia e Genova nei primi anni del XIII secolo. Per poter comprendere la monetazione dei Saraceni di Sicilia, si è tracciata, quindi, una storia della monetazione dei Califfi e dei loro successori musulmani nell'ambito dell'intero Mediterraneo. Seguendo la monetazione dei Comuni del centro-nord e le serie monetali di Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi, l'excursus si arresta nell'età rinascimentale, quando il Fiorino di Firenze e il Ducato aureo di Venezia sono diventate vere e proprie monete internazionali. Il manuale intende spiegare le monete trattate non solo dal punto di vista metrologico e ponderale, ma si diffonde anche relativamente agli aspetti di storia economica, legando, nel contempo, le varie monetazioni con gli eventi storici che le originarono. Nella ferma convinzione del ruolo propagandistico e legittimante della moneta, ampio spazio è stato dato allo studio iconografico delle varie tipologie monetali, cercando di offrire agli studenti tutte le chiavi per poterle utilizzare quale fonte storica.
2005
D.R.A.C.M.A.
8882961672
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