Nel presente lavoro è stata condotta una indagine sperimentale allo scopo di studiare il comportamento a fatica e le modalità di propagazione della cricca su una lega a base di Fe-Co. Le prove di fatica sono state eseguite a 150 0C, utilizzando una camera climatica in cui è stato posto il provino. La maggior parte dei provini ha manifestato una meccanica della frattura caratterizzata da una propagazione longitudinale della cricca, seguita da una biforcazione simmetrica (branching) in due cricche secondarie. Al fine di comprendere meglio il meccanismo di propagazione della cricca sono state analizzate al microscopio elettronico le superfici di frattura dei provini per mettere in relazione il fenomeno con la microstruttura del materiale. Si sono riscontrate quattro diverse morfologie microstrutturali tipiche di ciascuna fase del meccanismo di propagazione. Ulteriori informazioni sul meccanismo di formazione e propagazione della cricca sono state ottenute mediante analisi termografica effettuate a temperatura ambiente. In particolare sono stati determinati il limite di fatica del materiale, il fattore di intensità degli sforzi K1 ed il raggio della zona plastica rp. Infine, per verificare le ipotesi fatte sul meccanismo di frattura, è stata effettuata una modellazione agli elementi finiti.

Valutazione del comportamento a fatica di leghe al cobalto

FILARDI, VINCENZO;MONTANINI, Roberto
2001-01-01

Abstract

Nel presente lavoro è stata condotta una indagine sperimentale allo scopo di studiare il comportamento a fatica e le modalità di propagazione della cricca su una lega a base di Fe-Co. Le prove di fatica sono state eseguite a 150 0C, utilizzando una camera climatica in cui è stato posto il provino. La maggior parte dei provini ha manifestato una meccanica della frattura caratterizzata da una propagazione longitudinale della cricca, seguita da una biforcazione simmetrica (branching) in due cricche secondarie. Al fine di comprendere meglio il meccanismo di propagazione della cricca sono state analizzate al microscopio elettronico le superfici di frattura dei provini per mettere in relazione il fenomeno con la microstruttura del materiale. Si sono riscontrate quattro diverse morfologie microstrutturali tipiche di ciascuna fase del meccanismo di propagazione. Ulteriori informazioni sul meccanismo di formazione e propagazione della cricca sono state ottenute mediante analisi termografica effettuate a temperatura ambiente. In particolare sono stati determinati il limite di fatica del materiale, il fattore di intensità degli sforzi K1 ed il raggio della zona plastica rp. Infine, per verificare le ipotesi fatte sul meccanismo di frattura, è stata effettuata una modellazione agli elementi finiti.
2001
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