Se da un lato lo sviluppo della neurorianimazione ha prodotto un incremento della sopravvivenza, dall'altro ha suscitato un incremento significativo di pazienti dimessi con deficit neurologico permanente. Per consentire un controllo dose di cerebrale evoluzione del danno, è necessario un "Monitoraggio Multimodale, per evitare il "danno secondario". Questo danno, conseguenza, di prolungata ischemia cerebrale, può produrre un danno neuronale senza possibilità di recupero. Quindi, l'obiettivo dovrebbe essere il mantenimento della CBF in "zona di penombra ischemica". Abbiamo sottoposto a monitoraggio della SJO2 quattro pazienti in coma (GCS 8) ricoverati con diagnosi di trauma cranico. Inoltre, suddetti pazienti sono stati tutti sottoposti ad intubazione oro o rino-tracheale, a ventilazione meccanica e a monitoraggio di Pa, ECG, Sa02. In tre dei pazienti studiati, il valore della SJ02 si è sempre mantenuto normale (55-75%) o lievemente al di sopra della norma (> 75%); nel quarto paziente (GCS all'ingresso l+ l+ 1), invece abbiamo rilevato valori si SJ02 inferiori al 50%. Sebbene lo studio non sia da ritenere concluso per via del campione così esiguo e disomogeneo di pazienti che non consente, in atto, di trarre conclusioni significative sul piano statistico, tuttavia i primi risultati ci consentono di verificare, con buona approssimazione, che il monitoraggio della SJ02, riflettendo il bilancio tra apporto di O2 e richieste metaboliche cerebrali, permette di valutare le ripercussioni delle modificazioni ventilatorie o emodinamiche sulla circolazione cerebrale e di orientare alcune scelte terapeutiche. Consente inoltre di valutare le conseguenze delle variazioni di perfusione cerebrale in termini di ossigenazione cerebrale e di rilevare un pericolo di ipossia cerebrale prima che si instaurino le lesioni irreversibili. L’impiego della SJ02 inoltre, potrebbe svolgere un ruolo importante come indice prognostico nell'evoluzione delle lesioni cerebrali.

Utilità del monitoraggio non invasivo del consumo di ossigeno cerebrale nel cranioleso

MONDELLO E;DAVID, Antonio;
1999-01-01

Abstract

Se da un lato lo sviluppo della neurorianimazione ha prodotto un incremento della sopravvivenza, dall'altro ha suscitato un incremento significativo di pazienti dimessi con deficit neurologico permanente. Per consentire un controllo dose di cerebrale evoluzione del danno, è necessario un "Monitoraggio Multimodale, per evitare il "danno secondario". Questo danno, conseguenza, di prolungata ischemia cerebrale, può produrre un danno neuronale senza possibilità di recupero. Quindi, l'obiettivo dovrebbe essere il mantenimento della CBF in "zona di penombra ischemica". Abbiamo sottoposto a monitoraggio della SJO2 quattro pazienti in coma (GCS 8) ricoverati con diagnosi di trauma cranico. Inoltre, suddetti pazienti sono stati tutti sottoposti ad intubazione oro o rino-tracheale, a ventilazione meccanica e a monitoraggio di Pa, ECG, Sa02. In tre dei pazienti studiati, il valore della SJ02 si è sempre mantenuto normale (55-75%) o lievemente al di sopra della norma (> 75%); nel quarto paziente (GCS all'ingresso l+ l+ 1), invece abbiamo rilevato valori si SJ02 inferiori al 50%. Sebbene lo studio non sia da ritenere concluso per via del campione così esiguo e disomogeneo di pazienti che non consente, in atto, di trarre conclusioni significative sul piano statistico, tuttavia i primi risultati ci consentono di verificare, con buona approssimazione, che il monitoraggio della SJ02, riflettendo il bilancio tra apporto di O2 e richieste metaboliche cerebrali, permette di valutare le ripercussioni delle modificazioni ventilatorie o emodinamiche sulla circolazione cerebrale e di orientare alcune scelte terapeutiche. Consente inoltre di valutare le conseguenze delle variazioni di perfusione cerebrale in termini di ossigenazione cerebrale e di rilevare un pericolo di ipossia cerebrale prima che si instaurino le lesioni irreversibili. L’impiego della SJ02 inoltre, potrebbe svolgere un ruolo importante come indice prognostico nell'evoluzione delle lesioni cerebrali.
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