Lo studio di un manoscritto anonimo e all’origine anepigrafo, che si conserva presso la Biblioteca Regionale Universitaria di Messina, ha consentito di disvelare l’identità dell’opera attraverso un metodo di indagine filologica, coadiuvato da una mirata ricerca d’archivio. Avendo identificato il testo-guida da cui il manoscritto aveva strutturato la propria stesura – il volgarizzamento di Cosimo Bartoli dell’albertiano De re aedificatoria, nell’edizione veneziana del 1565 – si è assunta l’edizione bartoliana come fondamentale «testimone» della rilettura filologica. Sono così emersi quei criteri di manipolazione, adottati dalla Compagnia di Gesù all’esordio dell’insegnamento, intesi ad adeguare alla propria disciplina pedagogica la selezione di testi optati perché immediatamente disponibili sul mercato librario di quegli anni. Pur condividendo il testo prescelto, era tuttavia necessario, per i padri dell’Ordine, omologarlo all’attività didattica secondo un disegno tuttaltro che scevro dal clima controriformista. La disamina condotta ha così potuto stabilire una connessione indiretta con la Bibliotheca selecta di Antonio Possevino e, attraverso questa, risalire al personaggio più importante dell’architettura gesuitica del secondo Cinquecento, il padre architetto Giuseppe Valeriano. Si è pertanto individuato – e reso tipogramente disponibile agli studiosi – ciò che del volgarizzamento bartoliano di Alberti è stato copiato nel manoscritto, distinguendolo dalle parti sintetizzate e dagli importanti contributi originali. Dippiù è stata identificata la presenza del trattato palladiano e quella dei Libri di Sebastiano Serlio, il quale, caduto in disgrazia in ambiente gesuitico, ma essendo ben noto all’estensore siciliano, circola criptato tra le pagine del manoscritto. L’indagine filologica è altresì transitata per una lettura attenta delle filigrane e della fascicolazione, analizzando e deducendo la cronologia d’impiego e le differenti mani che hanno vergato le carte. Autentica miniera si è rivelato ancora il patrimonio linguistico che vi confluisce, riscontrando l’affluenza del volgare fiorentino, del «toscano» di Serlio, di qualche eco veneta proveniente da Palladio e di quei complessi sicilianismi dove greco, latino, arabo, francese, catalano sovente si stratificano formando dialetti dissimili nelle varie aree dell’Isola. Per tale motivo si è voluto proporre, a conclusione dell’edizione critica, un breve glossario dei sicilianismi edilizi. La parallela ricerca d’archivio ha consentito di colmare alcune lacune, ma anzitutto di potere attribuire l’opera a un fratello siciliano della Compagnia, che, da irrequieto esordiente analfabeta, con mansioni da falegname, diverrà – sia pure per un breve periodo – il vivace architetto gesuita dell’Isola, protagonista autentico di un’utopia didattica.

Libro di Architettura. Edizione critica

ARICO', Nicola
2006-01-01

Abstract

Lo studio di un manoscritto anonimo e all’origine anepigrafo, che si conserva presso la Biblioteca Regionale Universitaria di Messina, ha consentito di disvelare l’identità dell’opera attraverso un metodo di indagine filologica, coadiuvato da una mirata ricerca d’archivio. Avendo identificato il testo-guida da cui il manoscritto aveva strutturato la propria stesura – il volgarizzamento di Cosimo Bartoli dell’albertiano De re aedificatoria, nell’edizione veneziana del 1565 – si è assunta l’edizione bartoliana come fondamentale «testimone» della rilettura filologica. Sono così emersi quei criteri di manipolazione, adottati dalla Compagnia di Gesù all’esordio dell’insegnamento, intesi ad adeguare alla propria disciplina pedagogica la selezione di testi optati perché immediatamente disponibili sul mercato librario di quegli anni. Pur condividendo il testo prescelto, era tuttavia necessario, per i padri dell’Ordine, omologarlo all’attività didattica secondo un disegno tuttaltro che scevro dal clima controriformista. La disamina condotta ha così potuto stabilire una connessione indiretta con la Bibliotheca selecta di Antonio Possevino e, attraverso questa, risalire al personaggio più importante dell’architettura gesuitica del secondo Cinquecento, il padre architetto Giuseppe Valeriano. Si è pertanto individuato – e reso tipogramente disponibile agli studiosi – ciò che del volgarizzamento bartoliano di Alberti è stato copiato nel manoscritto, distinguendolo dalle parti sintetizzate e dagli importanti contributi originali. Dippiù è stata identificata la presenza del trattato palladiano e quella dei Libri di Sebastiano Serlio, il quale, caduto in disgrazia in ambiente gesuitico, ma essendo ben noto all’estensore siciliano, circola criptato tra le pagine del manoscritto. L’indagine filologica è altresì transitata per una lettura attenta delle filigrane e della fascicolazione, analizzando e deducendo la cronologia d’impiego e le differenti mani che hanno vergato le carte. Autentica miniera si è rivelato ancora il patrimonio linguistico che vi confluisce, riscontrando l’affluenza del volgare fiorentino, del «toscano» di Serlio, di qualche eco veneta proveniente da Palladio e di quei complessi sicilianismi dove greco, latino, arabo, francese, catalano sovente si stratificano formando dialetti dissimili nelle varie aree dell’Isola. Per tale motivo si è voluto proporre, a conclusione dell’edizione critica, un breve glossario dei sicilianismi edilizi. La parallela ricerca d’archivio ha consentito di colmare alcune lacune, ma anzitutto di potere attribuire l’opera a un fratello siciliano della Compagnia, che, da irrequieto esordiente analfabeta, con mansioni da falegname, diverrà – sia pure per un breve periodo – il vivace architetto gesuita dell’Isola, protagonista autentico di un’utopia didattica.
2006
Architettura/Città
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/1671590
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact