Il tempo del cristiano d’oggi è un tempo di sfida. La testimonianza di fronte a questo tempo, che giustamente ritiene attendibili più i fatti che le dottrine, si dileguerà se non testimonia la sua efficacia nell`impegno incondizionato per la liberazione dell`uomo. E’ questa la finalità primaria del cammino della Chiesa cattolica all`inizio del terzo millennio: o promuove la “prassi dell`amore”, e rende così credibile la verità del suo messaggio di liberazione dalle catene della schiavitù, oppure il suo ruolo diventa marginale al punto da rasentare il folclorico. Dio, per amore incondizionato, ha dato all`uomo la dignità della sua “immagine”, ha creato nell`uomo la consapevolezza di sottomettere il mondo al servizio della fraternità universale, ha donato, come destino definitivo, di vivere in Cristo la condizione d`immortale. E Cristo, per amore incondizionato, è venuto, tra l’altro, a ricordarci che l’espressione “amore di Dio” non deve condurre alle intimistiche sdolcinatezze dei festaioli del sabato o della domenica, ma deve essere portatrice di categorica rinuncia di tutto ciò che sa solo di egoistico e di narcisistico, a ricordarci del nostro cammino di formazione, dove in gioco è la formazione della nostra persona attraverso il riconoscimento della persona dell`altro che ci sta accanto. Un nuovo modello di pratica esistenziale, che invita a ripercorrere i sensi possibili della nostra esistenza, inaugurato con la “comunione” (Ultima Cena) e compiuto con la “passione” (Golgota).

Stare insieme. Dalla carità cristiana alle pratiche comunitarie

LO GIUDICE, Santi
2010-01-01

Abstract

Il tempo del cristiano d’oggi è un tempo di sfida. La testimonianza di fronte a questo tempo, che giustamente ritiene attendibili più i fatti che le dottrine, si dileguerà se non testimonia la sua efficacia nell`impegno incondizionato per la liberazione dell`uomo. E’ questa la finalità primaria del cammino della Chiesa cattolica all`inizio del terzo millennio: o promuove la “prassi dell`amore”, e rende così credibile la verità del suo messaggio di liberazione dalle catene della schiavitù, oppure il suo ruolo diventa marginale al punto da rasentare il folclorico. Dio, per amore incondizionato, ha dato all`uomo la dignità della sua “immagine”, ha creato nell`uomo la consapevolezza di sottomettere il mondo al servizio della fraternità universale, ha donato, come destino definitivo, di vivere in Cristo la condizione d`immortale. E Cristo, per amore incondizionato, è venuto, tra l’altro, a ricordarci che l’espressione “amore di Dio” non deve condurre alle intimistiche sdolcinatezze dei festaioli del sabato o della domenica, ma deve essere portatrice di categorica rinuncia di tutto ciò che sa solo di egoistico e di narcisistico, a ricordarci del nostro cammino di formazione, dove in gioco è la formazione della nostra persona attraverso il riconoscimento della persona dell`altro che ci sta accanto. Un nuovo modello di pratica esistenziale, che invita a ripercorrere i sensi possibili della nostra esistenza, inaugurato con la “comunione” (Ultima Cena) e compiuto con la “passione” (Golgota).
2010
Filosofia Teoretica
9788881013517
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/1678765
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact