Strumento di ricchezza e duttile mezzo di scambio le monete antiche sono soprattutto efficace veicolo di comunicazione. Le immagini che le caratterizzano riflettono la cultura dei popoli, il loro patrimonio di credenze e di miti, le ideologie che hanno ispirato la propaganda politica. In genere gli studiosi che ‘concordano’ nella descrizione delle immagini monetali, ‘divergono’ nell’interpretazione del loro significato. Ma esiste un metodo obiettivo e scientifico che consenta di superare le divergenze? Il gruppo di ricerca, coordinato da M. Caccamo Caltabiano con l’ obiettivo di realizzare il Lexicon Iconographicum Numismaticae (LIN), considera la comunicazione della moneta come un linguaggio da analizzare con le stesse categorie che si applicano allo studio dei linguaggi verbali (da qui lo slogan “immagine come parola”). Di tale linguaggio è possibile recuperare grammatica e sintassi, ricostruire campi e domini semantici, tracciare – nel tempo e nello spazio – la ‘stratigrafia’ e l’evoluzione del significato assunto da ciascuna icona. La possibilità di raggruppare le immagini monetali in ‘categorie’ di personaggi storici, divinità, eroi ed eroine, personificazioni di entità territoriali e di concetti astratti, animali e mostri, flora e res (armi, segni di comando, strumenti musicali e religiosi, carri, monumenti architettonici, navi, simulacri, vasi, etc.) indica che siamo in possesso di dati obiettivi sia per l’identificazione del singolo soggetto che per la comprensione del suo significato simbolico. La ricostruzione dell’intero repertorio delle immagini monetali, organizzate per soggetti e temi, rappresenta l’affascinante esperienza di ‘esplorazione’ delle strutture concettuali della società antica, consentendo il recupero di larga parte dell’immaginario attraverso il quale furono tradotti figurativamente idee e pensieri con finalità innanzitutto politiche. Si preferivano personificazioni antropomorfe o singole res? Quali erano le modalità di rappresentazione visiva della cultura ufficiale greca e di quella romana? Quali convenzioni erano impiegate per rendere accessibile all’utente l’idea espressa dall’immagine monetale? Le prime, significative risposte a questi quesiti derivano dall’impiego del metodo ‘lessicale’ nello studio delle iconografie; esso dimostra come la moneta possa offrire importanti chiavi di lettura per la comprensione del significato delle immagini presenti anche su altri tipi di supporto, e un ausilio efficace per ricostruire l’esistenza di aree culturalmente omogenee e per scoprire contatti, influenze e scambi fra i popoli Mediterranei, fenomeni in molti casi non altrimenti noti, confermandosi fra i più efficaci e diretti testimoni storici.

Il significato delle immagini. Codice e immaginario della moneta antica,

CALTABIANO, Maria
2007-01-01

Abstract

Strumento di ricchezza e duttile mezzo di scambio le monete antiche sono soprattutto efficace veicolo di comunicazione. Le immagini che le caratterizzano riflettono la cultura dei popoli, il loro patrimonio di credenze e di miti, le ideologie che hanno ispirato la propaganda politica. In genere gli studiosi che ‘concordano’ nella descrizione delle immagini monetali, ‘divergono’ nell’interpretazione del loro significato. Ma esiste un metodo obiettivo e scientifico che consenta di superare le divergenze? Il gruppo di ricerca, coordinato da M. Caccamo Caltabiano con l’ obiettivo di realizzare il Lexicon Iconographicum Numismaticae (LIN), considera la comunicazione della moneta come un linguaggio da analizzare con le stesse categorie che si applicano allo studio dei linguaggi verbali (da qui lo slogan “immagine come parola”). Di tale linguaggio è possibile recuperare grammatica e sintassi, ricostruire campi e domini semantici, tracciare – nel tempo e nello spazio – la ‘stratigrafia’ e l’evoluzione del significato assunto da ciascuna icona. La possibilità di raggruppare le immagini monetali in ‘categorie’ di personaggi storici, divinità, eroi ed eroine, personificazioni di entità territoriali e di concetti astratti, animali e mostri, flora e res (armi, segni di comando, strumenti musicali e religiosi, carri, monumenti architettonici, navi, simulacri, vasi, etc.) indica che siamo in possesso di dati obiettivi sia per l’identificazione del singolo soggetto che per la comprensione del suo significato simbolico. La ricostruzione dell’intero repertorio delle immagini monetali, organizzate per soggetti e temi, rappresenta l’affascinante esperienza di ‘esplorazione’ delle strutture concettuali della società antica, consentendo il recupero di larga parte dell’immaginario attraverso il quale furono tradotti figurativamente idee e pensieri con finalità innanzitutto politiche. Si preferivano personificazioni antropomorfe o singole res? Quali erano le modalità di rappresentazione visiva della cultura ufficiale greca e di quella romana? Quali convenzioni erano impiegate per rendere accessibile all’utente l’idea espressa dall’immagine monetale? Le prime, significative risposte a questi quesiti derivano dall’impiego del metodo ‘lessicale’ nello studio delle iconografie; esso dimostra come la moneta possa offrire importanti chiavi di lettura per la comprensione del significato delle immagini presenti anche su altri tipi di supporto, e un ausilio efficace per ricostruire l’esistenza di aree culturalmente omogenee e per scoprire contatti, influenze e scambi fra i popoli Mediterranei, fenomeni in molti casi non altrimenti noti, confermandosi fra i più efficaci e diretti testimoni storici.
2007
Semata e Signa
9788882962487
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