Inefficacia della spesa per infrastrutture nel Mezzogiorno e corruzione

E’ visione unanime, in letteratura, che le politiche di spesa pubblica attuate con discrezionalità da parte degli attori politici possano generare fenomeni distorsivi come la corruzione. Si deduce che gli sforzi per contrastare un eventuale circolo vizioso tra spesa pubblica e corruzione, debbano essere focalizzati, mediante provvedimenti legislativi, in particolare, alla riduzione dei margini di discrezionalità da parte dei funzionari dello Stato nella gestione della spesa pubblica. Quest’ultimo tentativo, in realtà, è stato avviato, in Italia, negli anni novanta con la ben nota “legge Merloni”, che disciplina l’attività amministrativa per l’attuazione di opere e lavori pubblici, varata sulla spinta delle indagini anti-corruzione della magistratura. Al fine di rendere efficace la realizzazione delle infrastrutture, un ruolo rilevante assume, in tale legge e in altre successive (es. “legge obiettivo”), l’istituto del project financing. Lo scopo del nostro lavoro è proprio quello di esporre un’analisi dei recenti provvedimenti legislativi volti ad arginare i fenomeni corruttivi e rendere efficace la spesa pubblica. Si è consapevoli, purtroppo, che spesso tali provvedimenti generino “trade-off” tra i due fenomeni (corruzione ed efficacia della spesa) con ovvi problemi di policy, in termini di priorità.