Il lavoro esamina le forme di raccordo e cooperazione tra le Regioni e gli Enti locali partendo dal presupposto che l'esigenza di trovare una sede di confronto, concertazione e dialogo tra Regioni ed enti locali è stata assunta dal Legislatore costituzionale che ha rivolto la sua attenzione in maniera più esplicita a tale forma di cooperazione rispetto ai rapporti tra Stato e Regioni. In questo quadro, l’esame si concentra sul “Consiglio delle autonomie locali” introdotto dal novellato art. 123, 4 c. Cost. quale organo di consultazione tra le Regioni e gli Enti locali evidenziando le diverse possibili configurazioni nelle regioni a statuto ordinario ed in quelle a statuto speciale. In tale quadro di riferimento l’analisi dimostra come il modello che in precedenza valorizzava il criterio gerarchico lascia il posto ad un modello della "cooperazione paritetica" sia per quanto riguarda il riparto delle competenze che per ciò che concerne la valorizzazione degli strumenti di raccordo tra Stato, Regione ed Enti locali. Sino alla riforma del titolo V non si può rintracciare infatti un modello di raccordo uniforme tra le istituzioni regionali ed enti locali, quanto altresì una varietà di organi collegiali di raccordo diversamente delineati sia sul piano strutturale sia sul piano funzionale. Infine, si procede ad una breve disamina di tipo comparatistico in ordine alla Commissione Asturiana quale organo di raccordo e consultazione tra Comunidad Autonoma ed entidades locales nell’ordinamento spagnolo.
Una nuova figura partecipativa nell'ambito del nuovo regionalismo: Il Consiglio delle Autonomie locali
CITRIGNO, Anna Maria
2004-01-01
Abstract
Il lavoro esamina le forme di raccordo e cooperazione tra le Regioni e gli Enti locali partendo dal presupposto che l'esigenza di trovare una sede di confronto, concertazione e dialogo tra Regioni ed enti locali è stata assunta dal Legislatore costituzionale che ha rivolto la sua attenzione in maniera più esplicita a tale forma di cooperazione rispetto ai rapporti tra Stato e Regioni. In questo quadro, l’esame si concentra sul “Consiglio delle autonomie locali” introdotto dal novellato art. 123, 4 c. Cost. quale organo di consultazione tra le Regioni e gli Enti locali evidenziando le diverse possibili configurazioni nelle regioni a statuto ordinario ed in quelle a statuto speciale. In tale quadro di riferimento l’analisi dimostra come il modello che in precedenza valorizzava il criterio gerarchico lascia il posto ad un modello della "cooperazione paritetica" sia per quanto riguarda il riparto delle competenze che per ciò che concerne la valorizzazione degli strumenti di raccordo tra Stato, Regione ed Enti locali. Sino alla riforma del titolo V non si può rintracciare infatti un modello di raccordo uniforme tra le istituzioni regionali ed enti locali, quanto altresì una varietà di organi collegiali di raccordo diversamente delineati sia sul piano strutturale sia sul piano funzionale. Infine, si procede ad una breve disamina di tipo comparatistico in ordine alla Commissione Asturiana quale organo di raccordo e consultazione tra Comunidad Autonoma ed entidades locales nell’ordinamento spagnolo.Pubblicazioni consigliate
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