La legge 12 marzo 1999, n.68, contenente nuove disposizioni normative in materia di diritto al lavoro in favore dei disabili, pone in essere una nuova regolamentazione di tale fattispecie, che abroga e sostituisce la precedente legge 2 aprile, n.482 su Disciplina generale delle assunzioni obbligatorie presso le pubbliche amministrazioni e le aziende private. Tale pregressa normativa disciplinava l’avviamento al lavoro di una più ampia tipologia di categorie sfavorite, ritenute meritevoli di tutela sociale e, di conseguenza, soggetti titolari del diritto al collocamento obbligatorio, apprezzabile sotto un duplice profilo: quello delle politiche di sostegno all’inserimento nel mondo del lavoro e quello di intervento del tradizionale Welfare State di tipo risarcitorio: lo stato sociale nato dal confluire di lotte e di concessioni, di calcoli interessati e di nobili ambizioni… con la trasformazione dello Stato, dispensatore generale di risorse e di sicurezza materiale … con lo scopo di rendere armonico lo sviluppo della società, contro gli squilibri prodotti dai sistemi capitalistici, pur nel rispetto dell’economia di mercato. L’impianto della nuova legge, che accoglie le domande da tempo poste dal sistema delle imprese e dalle associazioni di rappresentanza delle categorie interessate, attraverso un bilanciamento tra abbassamento dell’aliquota dell’obbligo e allargamento della soglia dei datori assoggettati (con un limite dimensionale di almeno 15 dipendenti), è fondato su alcuni punti-cardine: 1) il decentramento delle competenze sul collocamento obbligatorio dei disabili agli enti locali Regioni e Province; 2) la previsione di meccanismi di fiscalizzazione degli oneri sociali in favore dei datori di lavoro, abbattendo i costi da lavoro derivanti dalle assunzioni obbligatorie; 3) la riforma del sistema delle sanzioni da irrorare nei confronti dei datori di lavoro che chiedono l’esonero parziale dell’obbligo, attraverso la determinazione di una tassa giornaliera.

Il Diritto al lavoro dei disabili

BALLISTRERI, Gandolfo Maurizio
2006-01-01

Abstract

La legge 12 marzo 1999, n.68, contenente nuove disposizioni normative in materia di diritto al lavoro in favore dei disabili, pone in essere una nuova regolamentazione di tale fattispecie, che abroga e sostituisce la precedente legge 2 aprile, n.482 su Disciplina generale delle assunzioni obbligatorie presso le pubbliche amministrazioni e le aziende private. Tale pregressa normativa disciplinava l’avviamento al lavoro di una più ampia tipologia di categorie sfavorite, ritenute meritevoli di tutela sociale e, di conseguenza, soggetti titolari del diritto al collocamento obbligatorio, apprezzabile sotto un duplice profilo: quello delle politiche di sostegno all’inserimento nel mondo del lavoro e quello di intervento del tradizionale Welfare State di tipo risarcitorio: lo stato sociale nato dal confluire di lotte e di concessioni, di calcoli interessati e di nobili ambizioni… con la trasformazione dello Stato, dispensatore generale di risorse e di sicurezza materiale … con lo scopo di rendere armonico lo sviluppo della società, contro gli squilibri prodotti dai sistemi capitalistici, pur nel rispetto dell’economia di mercato. L’impianto della nuova legge, che accoglie le domande da tempo poste dal sistema delle imprese e dalle associazioni di rappresentanza delle categorie interessate, attraverso un bilanciamento tra abbassamento dell’aliquota dell’obbligo e allargamento della soglia dei datori assoggettati (con un limite dimensionale di almeno 15 dipendenti), è fondato su alcuni punti-cardine: 1) il decentramento delle competenze sul collocamento obbligatorio dei disabili agli enti locali Regioni e Province; 2) la previsione di meccanismi di fiscalizzazione degli oneri sociali in favore dei datori di lavoro, abbattendo i costi da lavoro derivanti dalle assunzioni obbligatorie; 3) la riforma del sistema delle sanzioni da irrorare nei confronti dei datori di lavoro che chiedono l’esonero parziale dell’obbligo, attraverso la determinazione di una tassa giornaliera.
2006
Quaderni della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli studi di Messina
9788814130724
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