L’opera, articolata in quattro capitoli, si propone di analizzare le complesse problematiche giuridiche relative alle c.d. carte di debito, particolari strumenti elettronici di pagamento, il più noto dei quali è rappresentato, nella realtà italiana, dalla carta Bancomat (adottata, pertanto, come principale punto di riferimento dell’indagine). Sul piano metodologico, la ricerca si prefigge di superare il tradizionale approccio allo studio dei mezzi di pagamento (focalizzato sull’analisi, in chiave prettamente giusprivatistica, dei loro profili tipologici, o della loro capacità di estinguere le obbligazioni pecuniarie), in favore di una prospettiva che tenga conto del più vasto contesto del “sistema dei pagamenti” (espressione con la quale si designa l’insieme delle procedure e dei soggetti preposti all’esecuzione e alla semplificazione dei trasferimenti monetari) e che attribuisca specifica rilevanza al ruolo svolto dai soggetti che si interpongono professionalmente tra solvens ed accipiens. Nel primo capitolo, dopo avere inquadrato le operazioni a mezzo Bancomat tra i c.d. EFTS (trasferimenti elettronici di fondi) ed approfondito la qualificazione della fattispecie come servizio di pagamento (anche alla luce delle innovazioni apportate dalla direttiva 2007/64/CE sui servizi di pagamento, cd. PSD), si analizzano le differenze tra le carte di debito ed analoghi strumenti di pagamento (segnatamente, carte di credito e moneta elettronica), soffermandosi infine sulla natura giuridica della tessera Bancomat (annoverabile tra i c.d. documenti di legittimazione, o meglio, tra i c.d. titoli di legittimazione). Nel secondo capitolo, dedicato al servizio Bancomat/ATM (che, come noto, consente principalmente di prelevare denaro liquido presso glii sportelli automatici della banca emittente o di altri istituti convenzionati), si esamina il rapporto intercorrente tra possessore della carta, banca emittente e banca pagatrice, per stabilire se si tratti di una classica delegazione di pagamento, o di una forma di collaborazione materiale fra banche, priva di rilevanza esterna nei confronti degli utilizzatori del sistema (tesi cui si aderisce, attribuendosi decisiva rilevanza all’elemento dell’automazione dei pagamenti). Vengono inoltre analizzati i profili probatori delle operazioni presso gli sportelli automatici, soffermandosi, in particolare, sul valore del c.d. giornale di fondo (stampato dall’ATM), quale peculiare fattispecie di documento informatico (equiparabile, nel caso concreto, alle riproduzioni meccaniche ex art. 2712 c.c.). Il terzo capitolo è dedicato al servizio Pagobancomat, che permette notoriamente di disporre pagamenti in favore di esercizi convenzionati, con addebito sul conto corrente del titolare della carta. Si analizzano, in particolare, le differenze tra pagamenti a mezzo carta di debito e bonifici, comunemente considerati come "modelli" di ogni forma di trasferimento di moneta scritturale. Specifica attenzione viene riservata, inoltre, al problema dell’efficacia solutoria dei pagamenti mediante carta (aderendo alla tesi - controversa in dottrina, ma apparentemente supportata anche dalla PSD - secondo cui il momento della liberazione del debitore può farsi coincidere con l’accredito del conto dell’ente designato a ricevere il pagamento, anziché con l’accredito del conto del creditore) e alla questione della revocabilità degli ordini di pagamento (e dei relativi limiti temporali). Infine, l’ultimo capitolo affronta il tema dell’uso illecito della carta di debito, analizzandone le conseguenze sul piano sia civilistico che penalistico. Quanto al primo profilo, si esaminano le soluzioni individuate dalla normativa nazionale e comunitaria per regolamentare i casi di abuso, furto, smarrimento e clonazione della carta, di addebiti erronei o, più in generale, di pagamenti non autorizzati, evidenziando i diversi criteri di ripartizione delle responsabilità tra titolare dello strumento ed emittente (nonché fornitore convenzionato, nel caso delle vendite a distanza) e cercando di mettere in luce – con il supporto di adeguati riferimenti giurisprudenziali - i punti critici e le lacune della vigente normativa (si pensi, ad es., al problema della ripartizione dell’onere della prova nei casi di pagamenti non autorizzati). Sotto il profilo penalistico, invece, si analizzano i reati previsti dalla normativa antiriciclaggio, richiamando anche la pertinente giurisprudenza, mentre l’ultima parte del lavoro è dedicata alla descrizione dei vari strumenti di prevenzione e repressione delle frodi sulle carte di pagamento (CAI, archivio UCAMP, ecc.) e degli obblighi previsti dalla legge, specie a carico degli emittenti, per rendere più efficaci detti strumenti, nell’ottica del perseguimento di obiettivi di rango pubblicistico.

Le carte di debito nell'ordinamento italiano. Il servizio Bancomat.

CIRAOLO, Francesco
2008-01-01

Abstract

L’opera, articolata in quattro capitoli, si propone di analizzare le complesse problematiche giuridiche relative alle c.d. carte di debito, particolari strumenti elettronici di pagamento, il più noto dei quali è rappresentato, nella realtà italiana, dalla carta Bancomat (adottata, pertanto, come principale punto di riferimento dell’indagine). Sul piano metodologico, la ricerca si prefigge di superare il tradizionale approccio allo studio dei mezzi di pagamento (focalizzato sull’analisi, in chiave prettamente giusprivatistica, dei loro profili tipologici, o della loro capacità di estinguere le obbligazioni pecuniarie), in favore di una prospettiva che tenga conto del più vasto contesto del “sistema dei pagamenti” (espressione con la quale si designa l’insieme delle procedure e dei soggetti preposti all’esecuzione e alla semplificazione dei trasferimenti monetari) e che attribuisca specifica rilevanza al ruolo svolto dai soggetti che si interpongono professionalmente tra solvens ed accipiens. Nel primo capitolo, dopo avere inquadrato le operazioni a mezzo Bancomat tra i c.d. EFTS (trasferimenti elettronici di fondi) ed approfondito la qualificazione della fattispecie come servizio di pagamento (anche alla luce delle innovazioni apportate dalla direttiva 2007/64/CE sui servizi di pagamento, cd. PSD), si analizzano le differenze tra le carte di debito ed analoghi strumenti di pagamento (segnatamente, carte di credito e moneta elettronica), soffermandosi infine sulla natura giuridica della tessera Bancomat (annoverabile tra i c.d. documenti di legittimazione, o meglio, tra i c.d. titoli di legittimazione). Nel secondo capitolo, dedicato al servizio Bancomat/ATM (che, come noto, consente principalmente di prelevare denaro liquido presso glii sportelli automatici della banca emittente o di altri istituti convenzionati), si esamina il rapporto intercorrente tra possessore della carta, banca emittente e banca pagatrice, per stabilire se si tratti di una classica delegazione di pagamento, o di una forma di collaborazione materiale fra banche, priva di rilevanza esterna nei confronti degli utilizzatori del sistema (tesi cui si aderisce, attribuendosi decisiva rilevanza all’elemento dell’automazione dei pagamenti). Vengono inoltre analizzati i profili probatori delle operazioni presso gli sportelli automatici, soffermandosi, in particolare, sul valore del c.d. giornale di fondo (stampato dall’ATM), quale peculiare fattispecie di documento informatico (equiparabile, nel caso concreto, alle riproduzioni meccaniche ex art. 2712 c.c.). Il terzo capitolo è dedicato al servizio Pagobancomat, che permette notoriamente di disporre pagamenti in favore di esercizi convenzionati, con addebito sul conto corrente del titolare della carta. Si analizzano, in particolare, le differenze tra pagamenti a mezzo carta di debito e bonifici, comunemente considerati come "modelli" di ogni forma di trasferimento di moneta scritturale. Specifica attenzione viene riservata, inoltre, al problema dell’efficacia solutoria dei pagamenti mediante carta (aderendo alla tesi - controversa in dottrina, ma apparentemente supportata anche dalla PSD - secondo cui il momento della liberazione del debitore può farsi coincidere con l’accredito del conto dell’ente designato a ricevere il pagamento, anziché con l’accredito del conto del creditore) e alla questione della revocabilità degli ordini di pagamento (e dei relativi limiti temporali). Infine, l’ultimo capitolo affronta il tema dell’uso illecito della carta di debito, analizzandone le conseguenze sul piano sia civilistico che penalistico. Quanto al primo profilo, si esaminano le soluzioni individuate dalla normativa nazionale e comunitaria per regolamentare i casi di abuso, furto, smarrimento e clonazione della carta, di addebiti erronei o, più in generale, di pagamenti non autorizzati, evidenziando i diversi criteri di ripartizione delle responsabilità tra titolare dello strumento ed emittente (nonché fornitore convenzionato, nel caso delle vendite a distanza) e cercando di mettere in luce – con il supporto di adeguati riferimenti giurisprudenziali - i punti critici e le lacune della vigente normativa (si pensi, ad es., al problema della ripartizione dell’onere della prova nei casi di pagamenti non autorizzati). Sotto il profilo penalistico, invece, si analizzano i reati previsti dalla normativa antiriciclaggio, richiamando anche la pertinente giurisprudenza, mentre l’ultima parte del lavoro è dedicata alla descrizione dei vari strumenti di prevenzione e repressione delle frodi sulle carte di pagamento (CAI, archivio UCAMP, ecc.) e degli obblighi previsti dalla legge, specie a carico degli emittenti, per rendere più efficaci detti strumenti, nell’ottica del perseguimento di obiettivi di rango pubblicistico.
2008
Università di Messina, Facoltà di Economia e Commercio, Dipartimento di Diritto dell'Economia e dell'Impresa
9788814142857
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