Il mutamento sociale moderno, nato dalle rivoluzioni politiche dell’800, appare bloccato. Le istanze di liberta individuali e collettive, imbrigliate nel consumo di massa, trovano sempre meno sbocco nel campo politico-sociale. Le stesse scienze sociali, fondate sulla comprensione della dinamica sociale, non fanno che produrre analisi restando all’interno di questo paradigma economicista. In questo quadro, gli eventi -terrorismo, cataclismi naturali, guerre… - accadono come una costante emergenza e non più come la storia intesa come racconto. Ma se la storia è ferma la Tecnica mai come oggi è in movimento verso la vita, estendendo la rivoluzione industriale al bios: con le bio-tecnologie i suoi prodotti non trasformano più la natura, ma si trasformano essi stessi in natura. È in questo salto tecnico che l’autore parla di mutazione socio-biologica nella quale la dinamica sociale – irreggimentata nel mercato mondiale - si trasferisce dalla storia alla vita. Il mutamento sociale diventa il processo di naturalizzazione della dinamica sociale, rendendo le tradizionali categorie di ‘natura’, ‘artificio’ e ‘tecnica’ antiquate. Occorre dunque ri-definire tali categorie per leggere poi il ‘salto antropologico’ che l’homo sapiens insieme al suo habitat sta tecnicamente compiendo. Per far questo, la via metodologica scelta dall’autore è quella della poco conosciuta ‘scienza morfologica’, fondata da Goethe e continuata negli studi sociali da Simmel, Spengler e Jünger. È attraverso le loro metodologie che si ridefinirà ‘natura’, ‘artificio’ e ‘tecnica’ come elementi da sempre legati, e che la modernità ha ricombinato portandoci verso un principio di tecno-morfosi.

Le metamorfosi: natura, artificio e tecnica. Dal mutamento sociale alla mutazione socio-biologica

Marzo, Pier Luca
2007-01-01

Abstract

Il mutamento sociale moderno, nato dalle rivoluzioni politiche dell’800, appare bloccato. Le istanze di liberta individuali e collettive, imbrigliate nel consumo di massa, trovano sempre meno sbocco nel campo politico-sociale. Le stesse scienze sociali, fondate sulla comprensione della dinamica sociale, non fanno che produrre analisi restando all’interno di questo paradigma economicista. In questo quadro, gli eventi -terrorismo, cataclismi naturali, guerre… - accadono come una costante emergenza e non più come la storia intesa come racconto. Ma se la storia è ferma la Tecnica mai come oggi è in movimento verso la vita, estendendo la rivoluzione industriale al bios: con le bio-tecnologie i suoi prodotti non trasformano più la natura, ma si trasformano essi stessi in natura. È in questo salto tecnico che l’autore parla di mutazione socio-biologica nella quale la dinamica sociale – irreggimentata nel mercato mondiale - si trasferisce dalla storia alla vita. Il mutamento sociale diventa il processo di naturalizzazione della dinamica sociale, rendendo le tradizionali categorie di ‘natura’, ‘artificio’ e ‘tecnica’ antiquate. Occorre dunque ri-definire tali categorie per leggere poi il ‘salto antropologico’ che l’homo sapiens insieme al suo habitat sta tecnicamente compiendo. Per far questo, la via metodologica scelta dall’autore è quella della poco conosciuta ‘scienza morfologica’, fondata da Goethe e continuata negli studi sociali da Simmel, Spengler e Jünger. È attraverso le loro metodologie che si ridefinirà ‘natura’, ‘artificio’ e ‘tecnica’ come elementi da sempre legati, e che la modernità ha ricombinato portandoci verso un principio di tecno-morfosi.
2007
Collana di sociologia
978-88-464-8201-3
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