I danni da emotrasfusioni coinvolgono problematiche di più ampio respiro che suscitano la riflessione dell’interprete stimolandolo a rivisitare l’apparato normativo nei suoi rapporti con la scienza e la medicina. In questa prospettiva vanno rimeditate le tradizionali categorie giuridiche per verificare se siano rinvenibili nel sistema principi e valori che consentano di anticipare le soglie di tutela e valorizzare in via rimediale il ruolo della responsabilità civile, anche rielaborando i consueti meccanismi del nesso di causalità e della prevedibilità dell’evento. Il punto nodale è costituito dalla possibilità di ricavare dall’intero ordinamento, interno e comunitario e dal correlativo raggio di espansione, un principio generale di precauzione. Le potenzialità applicative del principio consentono di realizzare più elevate modalità di protezione giuridica e più alti livelli di sicurezza, senza dovere attendere la dimostrazione scientifica della effettività dei rischi ipotizzati. E’ in questa logica che va emergendo il nuovo parametro della “sicurezza” quale istanza fondamentale della persona, fondato sul principio di “precauzione” in avanzamento ed in sostituzione rispetto alla prevenzione. Se la precauzione assurge a clausola generale del sistema, diviene indispensabile verificare i suoi risvolti operativi ed in particolare se possa funzionare anche sul piano rimediale, quale nuovo paradigma della responsabilità civile. L’autore propone in via ricostruttiva un nuovo modello di responsabilità, che anticipi le soglie della tutela risarcitoria alla violazione del principio di precauzione e alla mancata o ritardata adozione di misure precauzionali e di sicurezza, assolvendo così ad una funzione che non sia meramente riparatoria, ma più spiccatamente dissuasiva.

Danni da emotrasfusioni: evoluzione del sistema e principio di precauzione

LA ROSA, Elena
2008-01-01

Abstract

I danni da emotrasfusioni coinvolgono problematiche di più ampio respiro che suscitano la riflessione dell’interprete stimolandolo a rivisitare l’apparato normativo nei suoi rapporti con la scienza e la medicina. In questa prospettiva vanno rimeditate le tradizionali categorie giuridiche per verificare se siano rinvenibili nel sistema principi e valori che consentano di anticipare le soglie di tutela e valorizzare in via rimediale il ruolo della responsabilità civile, anche rielaborando i consueti meccanismi del nesso di causalità e della prevedibilità dell’evento. Il punto nodale è costituito dalla possibilità di ricavare dall’intero ordinamento, interno e comunitario e dal correlativo raggio di espansione, un principio generale di precauzione. Le potenzialità applicative del principio consentono di realizzare più elevate modalità di protezione giuridica e più alti livelli di sicurezza, senza dovere attendere la dimostrazione scientifica della effettività dei rischi ipotizzati. E’ in questa logica che va emergendo il nuovo parametro della “sicurezza” quale istanza fondamentale della persona, fondato sul principio di “precauzione” in avanzamento ed in sostituzione rispetto alla prevenzione. Se la precauzione assurge a clausola generale del sistema, diviene indispensabile verificare i suoi risvolti operativi ed in particolare se possa funzionare anche sul piano rimediale, quale nuovo paradigma della responsabilità civile. L’autore propone in via ricostruttiva un nuovo modello di responsabilità, che anticipi le soglie della tutela risarcitoria alla violazione del principio di precauzione e alla mancata o ritardata adozione di misure precauzionali e di sicurezza, assolvendo così ad una funzione che non sia meramente riparatoria, ma più spiccatamente dissuasiva.
2008
9788884538260
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