Il lavoro drammaturgico costituisce per Saba una sorta di coerente avantesto della propria esperienza complessiva, nella poesia così come nella prosa. Alcuni anni prima della prima edizione delle Poesie (1911) sabiane, nel 1903 appare, con la tragedia Mario, un primo lavoro drammaturgico. La prosecuzione di questa progettualità approderà all’allestimento dell’atto unico, nel 1913, intitolato Il letterato Vincenzo. La cifra emblematica del poeta triestino si rivela, in queste originali prove d’esordio, già sufficientemente esibita. In Mario, per esempio, trapelano dalle figure della madre, del padre fuggitivo e della nutrice gli essenziali riferimenti dell’immaginario sabiano. Il letterato Vincenzo, destinato ad un plateale fallimento, sottoporrà Saba alla requisitoria di chi gli rimprovera di avere costretto, con evidente forzatura, la campitura naturalista dell’affresco in un milieu di affettato e solipsistico intimismo. Nonostante tutto, però, questi testi meritano, a nostro avviso, un recupero ed una rinnovata indagine, proprio come premesse al Saba più maturo, come sinopie di un work in progress destinato a dare presto più congrui risultati.
Drammaturgia di un letterato. Umberto saba in scena
TOMASELLO, Dario
2008-01-01
Abstract
Il lavoro drammaturgico costituisce per Saba una sorta di coerente avantesto della propria esperienza complessiva, nella poesia così come nella prosa. Alcuni anni prima della prima edizione delle Poesie (1911) sabiane, nel 1903 appare, con la tragedia Mario, un primo lavoro drammaturgico. La prosecuzione di questa progettualità approderà all’allestimento dell’atto unico, nel 1913, intitolato Il letterato Vincenzo. La cifra emblematica del poeta triestino si rivela, in queste originali prove d’esordio, già sufficientemente esibita. In Mario, per esempio, trapelano dalle figure della madre, del padre fuggitivo e della nutrice gli essenziali riferimenti dell’immaginario sabiano. Il letterato Vincenzo, destinato ad un plateale fallimento, sottoporrà Saba alla requisitoria di chi gli rimprovera di avere costretto, con evidente forzatura, la campitura naturalista dell’affresco in un milieu di affettato e solipsistico intimismo. Nonostante tutto, però, questi testi meritano, a nostro avviso, un recupero ed una rinnovata indagine, proprio come premesse al Saba più maturo, come sinopie di un work in progress destinato a dare presto più congrui risultati.Pubblicazioni consigliate
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