La frequenza dei traumi toracici sta aumentando in maniera quasi esponenziale nei paesi industrializzati e sta raggiungendo livelli molto allarmanti nei paesi in via di sviluppo. Le fratture sternali e costali, come più volte abbiamo sottolineato in vari nostri studi, vanno sempre tenute in estrema considerazione e indubbiamente uno studio diagnostico accurato, anche utilizzando la TC, permette di diagnosticare pneumotoraci occulti (oltre il 20%) e contusioni polmonari in percentuali che raggiungono più del doppio di quelle evidenziate con la sola radiografia del torace. Proprio le contusioni polmonari, associate all’età e alla severità del trauma, costituiscono fattori di rischio per processi settici e ARDS nei pazienti con fratture costali multiple o lembi toracici. I più recenti sviluppi nella terapia ventilatoria e di supporto, la possibilità di mantenere i pazienti intubati e ventilati a pressione positiva, riducono sicuramente la mortalità e la morbilità. In alcune circostanze, però, si può rendere necessaria la stabilizzazione della parete toracica con tecniche tradizionali o di chirurgia mininvasiva.Lo scopo di questo studio è quello di dimostrare che il risultato di questi interventi conduce sempre ad un miglioramento della prognosi. Materiali e metodi: Svariati sono i sistemi di osteosintesi e sempre più sofisticati sono i materiali e le strumentazioni a nostra disposizione. Negli ultimi due anni abbiamo preso in esame 3 pazienti con grave frattura sternale, e 4 con gravi volet costali che compromettevano la funzionalità respiratoria. Abbiamo eseguito, dopo attento esame Tc con ricostruzione 3D, la stabilizzazione ossea con il sistema “Synthes CMF” sia per lo sterno che per le coste. Risultati: Buona la stabilizzazione ossea, soddisfacente la ripresa dell’attività respiratoria. No mortalità operatoria ne complicanze degne di nota; apprezzabile risultato estetico. Discussione: L’affinamento delle innovazioni tecnologiche in campo clinico ha progressivamente, negli ultimi anni, ampliato le indicazioni agli interventi di osteosintesi sterno costali, la disponibilità di dispositivi malleabili, di relativa semplice impianto e ottimamente tollerato dal paziente ha fatto si che, in caso di fratture sternali scomposte o di volet toracici, sempre meno remore si verificano all’esecuzione di tali interventi. Ciò al fine di prevenire complicanze pleuro polmonari ed anche estetiche secondarie ad un’alterata funzionalità respiratoria della gabbia toracica. Conclusioni: Nella nostra esigua esperienza l’osteosintesi sterno costale ha consentito una precoce mobilizzazione del paziente traumatizzato ed un più rapido recupero della fisiologica funzionalità respiratoria , valutabile anche radiologicamente.

Stabilizzazione dello sterno e dei lembi toracici con sistema “Synthes CMF”

MONACO, Francesco;BARONE, Mario;MONDELLO, BALDASSARE;FAMILIARI, DARIO;MONACO, Maurizio
2008-01-01

Abstract

La frequenza dei traumi toracici sta aumentando in maniera quasi esponenziale nei paesi industrializzati e sta raggiungendo livelli molto allarmanti nei paesi in via di sviluppo. Le fratture sternali e costali, come più volte abbiamo sottolineato in vari nostri studi, vanno sempre tenute in estrema considerazione e indubbiamente uno studio diagnostico accurato, anche utilizzando la TC, permette di diagnosticare pneumotoraci occulti (oltre il 20%) e contusioni polmonari in percentuali che raggiungono più del doppio di quelle evidenziate con la sola radiografia del torace. Proprio le contusioni polmonari, associate all’età e alla severità del trauma, costituiscono fattori di rischio per processi settici e ARDS nei pazienti con fratture costali multiple o lembi toracici. I più recenti sviluppi nella terapia ventilatoria e di supporto, la possibilità di mantenere i pazienti intubati e ventilati a pressione positiva, riducono sicuramente la mortalità e la morbilità. In alcune circostanze, però, si può rendere necessaria la stabilizzazione della parete toracica con tecniche tradizionali o di chirurgia mininvasiva.Lo scopo di questo studio è quello di dimostrare che il risultato di questi interventi conduce sempre ad un miglioramento della prognosi. Materiali e metodi: Svariati sono i sistemi di osteosintesi e sempre più sofisticati sono i materiali e le strumentazioni a nostra disposizione. Negli ultimi due anni abbiamo preso in esame 3 pazienti con grave frattura sternale, e 4 con gravi volet costali che compromettevano la funzionalità respiratoria. Abbiamo eseguito, dopo attento esame Tc con ricostruzione 3D, la stabilizzazione ossea con il sistema “Synthes CMF” sia per lo sterno che per le coste. Risultati: Buona la stabilizzazione ossea, soddisfacente la ripresa dell’attività respiratoria. No mortalità operatoria ne complicanze degne di nota; apprezzabile risultato estetico. Discussione: L’affinamento delle innovazioni tecnologiche in campo clinico ha progressivamente, negli ultimi anni, ampliato le indicazioni agli interventi di osteosintesi sterno costali, la disponibilità di dispositivi malleabili, di relativa semplice impianto e ottimamente tollerato dal paziente ha fatto si che, in caso di fratture sternali scomposte o di volet toracici, sempre meno remore si verificano all’esecuzione di tali interventi. Ciò al fine di prevenire complicanze pleuro polmonari ed anche estetiche secondarie ad un’alterata funzionalità respiratoria della gabbia toracica. Conclusioni: Nella nostra esigua esperienza l’osteosintesi sterno costale ha consentito una precoce mobilizzazione del paziente traumatizzato ed un più rapido recupero della fisiologica funzionalità respiratoria , valutabile anche radiologicamente.
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