Il contributo si inserisce nel solco di quella dottrina che coglie nella questione ambientale un tema chiave del tempo presente. A distanza di trent’anni dall’indagine tradizionale sulla qualificazione dell’ambiente quale oggetto del diritto e/o come bene in senso giuridico, il percorso argomentativo tracciato dall’autore analizza l’impatto normativo della disciplina relativa al c.d. Codice dell’Ambiente, cogliendo i molteplici interessi, collettivi ed individuali, sottesi alle regole giuspubblicitiche, nonché incidenti nei rapporti tra privati, che governano la materia. Il contributo si sofferma, in particolare, sulla definizione di danno ambientale, sganciata da una lesione sofferta da un particolare individuo, evidenziandone, pertanto, la sua sostanziale estraneità alle logiche privatistiche. Delineati, poi, in chiave generale, i caratteri della risposta risarcitoria siccome configurati dal nuovo codice, il contributo si segnala, altresì, per l’attenzione prestata all’analisi della tutela preventiva dell’ambiente, cogliendo nella predetta inclinazione normativa un’esigenza fondamentale delle politiche ambientali. Muovendo da logiche che oltrepassano l’orizzonte della tutela successiva, l’autore conclude la propria indagine soffermandosi sulla precauzione, quale ulteriore principio cardine della materia in esame. Una efficiente politica dell’ambiente richiede, infatti, l’intervento della giuridicità anche laddove manchi l’evidenza scientifica di un danno incombente, ovvero non sussista interamente l’evidenza di un collegamento causale tra una situazione potenzialmente dannosa e le conseguenze lesive apprezzabili sul piano ambientale.
Codice dell'ambiente e tutela della persona tra diritti individuali e interessi collettivi
TOMMASINI, Raffaele
2008-01-01
Abstract
Il contributo si inserisce nel solco di quella dottrina che coglie nella questione ambientale un tema chiave del tempo presente. A distanza di trent’anni dall’indagine tradizionale sulla qualificazione dell’ambiente quale oggetto del diritto e/o come bene in senso giuridico, il percorso argomentativo tracciato dall’autore analizza l’impatto normativo della disciplina relativa al c.d. Codice dell’Ambiente, cogliendo i molteplici interessi, collettivi ed individuali, sottesi alle regole giuspubblicitiche, nonché incidenti nei rapporti tra privati, che governano la materia. Il contributo si sofferma, in particolare, sulla definizione di danno ambientale, sganciata da una lesione sofferta da un particolare individuo, evidenziandone, pertanto, la sua sostanziale estraneità alle logiche privatistiche. Delineati, poi, in chiave generale, i caratteri della risposta risarcitoria siccome configurati dal nuovo codice, il contributo si segnala, altresì, per l’attenzione prestata all’analisi della tutela preventiva dell’ambiente, cogliendo nella predetta inclinazione normativa un’esigenza fondamentale delle politiche ambientali. Muovendo da logiche che oltrepassano l’orizzonte della tutela successiva, l’autore conclude la propria indagine soffermandosi sulla precauzione, quale ulteriore principio cardine della materia in esame. Una efficiente politica dell’ambiente richiede, infatti, l’intervento della giuridicità anche laddove manchi l’evidenza scientifica di un danno incombente, ovvero non sussista interamente l’evidenza di un collegamento causale tra una situazione potenzialmente dannosa e le conseguenze lesive apprezzabili sul piano ambientale.Pubblicazioni consigliate
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