In occasione dell’anniversario della fondazione del movimento futurista, la necessità di un sondaggio rinnovato delle specificità tecnico-stilistiche della compagine marinettiana sembra riproporsi intatta alla nostra attenzione. È, forse, a causa del carattere complesso delle sperimentazioni tipografiche futuriste, che restano attualmente eluse alcune questioni di ordine teorico e critico. La natura di queste opere rende oggi attuale interrogarsi sull’eterogeneità degli esiti ottenuti. In particolare, uno degli assunti da cui muove questo studio è l’esigenza di uno sguardo incrociato, attento alle trasformazioni letterarie e contemporaneamente ai dispositivi semiotici messi in discorso, nei confronti di opere che nascono come sperimentazione letteraria e, al contempo, sono destinate a convocare una pertinenza di ordine visuale. Il nostro studio prende avvio dall’accertamento di come l’insuccesso di questo tentativo si coniughi con la persistenza di una condizione crepuscolare, capace di dettare, a dispetto dell’intemperante aggressività della proposta futurista, in maniera ben più prepotentemente sottile, tempi e modi della produzione poetica in Italia.
Bisogno furioso di liberare le parole. Tra verbale e visivo: percorsi analitici delle Tavole parolibere futuriste
TOMASELLO, Dario;
2010-01-01
Abstract
In occasione dell’anniversario della fondazione del movimento futurista, la necessità di un sondaggio rinnovato delle specificità tecnico-stilistiche della compagine marinettiana sembra riproporsi intatta alla nostra attenzione. È, forse, a causa del carattere complesso delle sperimentazioni tipografiche futuriste, che restano attualmente eluse alcune questioni di ordine teorico e critico. La natura di queste opere rende oggi attuale interrogarsi sull’eterogeneità degli esiti ottenuti. In particolare, uno degli assunti da cui muove questo studio è l’esigenza di uno sguardo incrociato, attento alle trasformazioni letterarie e contemporaneamente ai dispositivi semiotici messi in discorso, nei confronti di opere che nascono come sperimentazione letteraria e, al contempo, sono destinate a convocare una pertinenza di ordine visuale. Il nostro studio prende avvio dall’accertamento di come l’insuccesso di questo tentativo si coniughi con la persistenza di una condizione crepuscolare, capace di dettare, a dispetto dell’intemperante aggressività della proposta futurista, in maniera ben più prepotentemente sottile, tempi e modi della produzione poetica in Italia.Pubblicazioni consigliate
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