Lo stress è stato descritto nel 1936 da H. Selye come una Sindrome Generale di Adattamento. Attraverso la reazione di stress l’individuo mette in atto meccanismi fisiologici, biologici e comportamentali stereotipati, con attivazione del sistema psico-neuro-endocrino-immunitario, per migliorare il proprio adattamento all’ambiente. La sindrome dello stress ci fornisce anche la dimostrazione biologica di quello stretto collegamento tra mente e corpo, che Cartesio affermava decisamente, in opposizione a quanto viene impropriamente descritto come dualismo cartesiano. L’evento stressante nell’uomo può essere esterno, ma anche interno o simbolico e le emozioni esprimono lo stato di attivazione dell’organismo durante in processo adattativo. Dopo la soluzione dell’evento stressante e l’adattamento all’ambiente, il sistema biologico ritorna alla norma. Al contrario, quando l’evento stressante è protratto nel tempo, è cronico e grave, le modificazioni biologiche tendono a stabilizzarsi prevalentemente per effetto dell’azione delle catecolamine e degli steroidi surrenalici, le emozioni diventano più intense e disturbanti e si determinano numerose alterazioni, più o meno gravi, in innumerevoli distretti ed apparati dell’organismo. Dal cervello in giù tutte le funzioni fisiologiche possono essere coinvolte ed uno degli esempi più eclatanti è la funzionalità del cuore che, soggetto alla necrosi miocardica da catecolamine, nota come miocitolisi coagulativa, può causare morte improvvisa. L’alterazione biologico-emozionale da stress cronico è tale da sconvolgere la ragione e può arrivare ad essere causa di omicidi e suicidi. Altro elemento determinante del processo adattativo dello stress è l’elaborazione cognitiva dell’evento stressante. In rapporto a come viene elaborato l’evento, la reazione patologica di stress può essere attivata o disattivata. Su questa base si esplica l’attività delle procedure terapeutiche di prevenzione e cura dello stress, soprattutto in relazione ai suoi danni biologici. La constatazione che praticamente in tutte le numerose pubblicazioni dedicate allo stress gli aspetti morfologici, sia fisiologici che anatomo-patologici, siano limitati a studi condotti su animali di laboratorio, mentre mancano indagini sistematiche di questo genere sull’uomo, ed il rilievo che nei trattati di istologia normale non figurino descritte le modificazioni isto-fisiologiche degli organi in rapporto alla loro attività funzionale, neppure quelle verificabili sugli animali di laboratorio, modificazioni che sono costantemente presenti nello stress, soprattutto a livello neuroendocrino, ci hanno indotti a raccogliere nel presente volume i risultati della nostra esperienza su questo tema, fondata sulle necroscopie eseguite nel corso di circa quarant’anni (1958- 1997), non trascurando la vasta letteratura, antica e recente, sia di ordine fisiologico che patologico, soprattutto di carattere clinico, esistente sull’argomento. • Emozioni, stress e modificazioni del comportamento • Danni cardiaci, cerebrali, metabolici da stress • La morte da stress cronici • Elaborazione cognitiva e stati di coscienza • Progetti terapeutici • Stress cronici e danni biologici • Lo stress: aspetti fisiologici • Comportamento, emozioni e stress • Aspetti clinici e medicolegali: come rilevare lo stato emotivo precedente l’evento mortale

Fisiopatologia dello Stress: Aspetti Istopatologici del Comportamento Emozionale Umano

ARAGONA, Marcello;
2009-01-01

Abstract

Lo stress è stato descritto nel 1936 da H. Selye come una Sindrome Generale di Adattamento. Attraverso la reazione di stress l’individuo mette in atto meccanismi fisiologici, biologici e comportamentali stereotipati, con attivazione del sistema psico-neuro-endocrino-immunitario, per migliorare il proprio adattamento all’ambiente. La sindrome dello stress ci fornisce anche la dimostrazione biologica di quello stretto collegamento tra mente e corpo, che Cartesio affermava decisamente, in opposizione a quanto viene impropriamente descritto come dualismo cartesiano. L’evento stressante nell’uomo può essere esterno, ma anche interno o simbolico e le emozioni esprimono lo stato di attivazione dell’organismo durante in processo adattativo. Dopo la soluzione dell’evento stressante e l’adattamento all’ambiente, il sistema biologico ritorna alla norma. Al contrario, quando l’evento stressante è protratto nel tempo, è cronico e grave, le modificazioni biologiche tendono a stabilizzarsi prevalentemente per effetto dell’azione delle catecolamine e degli steroidi surrenalici, le emozioni diventano più intense e disturbanti e si determinano numerose alterazioni, più o meno gravi, in innumerevoli distretti ed apparati dell’organismo. Dal cervello in giù tutte le funzioni fisiologiche possono essere coinvolte ed uno degli esempi più eclatanti è la funzionalità del cuore che, soggetto alla necrosi miocardica da catecolamine, nota come miocitolisi coagulativa, può causare morte improvvisa. L’alterazione biologico-emozionale da stress cronico è tale da sconvolgere la ragione e può arrivare ad essere causa di omicidi e suicidi. Altro elemento determinante del processo adattativo dello stress è l’elaborazione cognitiva dell’evento stressante. In rapporto a come viene elaborato l’evento, la reazione patologica di stress può essere attivata o disattivata. Su questa base si esplica l’attività delle procedure terapeutiche di prevenzione e cura dello stress, soprattutto in relazione ai suoi danni biologici. La constatazione che praticamente in tutte le numerose pubblicazioni dedicate allo stress gli aspetti morfologici, sia fisiologici che anatomo-patologici, siano limitati a studi condotti su animali di laboratorio, mentre mancano indagini sistematiche di questo genere sull’uomo, ed il rilievo che nei trattati di istologia normale non figurino descritte le modificazioni isto-fisiologiche degli organi in rapporto alla loro attività funzionale, neppure quelle verificabili sugli animali di laboratorio, modificazioni che sono costantemente presenti nello stress, soprattutto a livello neuroendocrino, ci hanno indotti a raccogliere nel presente volume i risultati della nostra esperienza su questo tema, fondata sulle necroscopie eseguite nel corso di circa quarant’anni (1958- 1997), non trascurando la vasta letteratura, antica e recente, sia di ordine fisiologico che patologico, soprattutto di carattere clinico, esistente sull’argomento. • Emozioni, stress e modificazioni del comportamento • Danni cardiaci, cerebrali, metabolici da stress • La morte da stress cronici • Elaborazione cognitiva e stati di coscienza • Progetti terapeutici • Stress cronici e danni biologici • Lo stress: aspetti fisiologici • Comportamento, emozioni e stress • Aspetti clinici e medicolegali: come rilevare lo stato emotivo precedente l’evento mortale
2009
Medicalia
9788896311073
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