Questo lavoro descrive il rilevamento geologico-strutturale effettuato nell’area del Bacino Idrografico del Torrente Santo Stefano posizionato alla periferia sud della città di Messina. Dal punto di vista geolitologico, le formazioni affioranti nell’area indagata sono costituite per circa 2/3 da rocce scistoso-cristalline, che costituiscono il substrato metamorfico di età ercinica, e per 1/3 da coperture sedimentarie con età comprese tra Serravalliano-Tortoniano Inferiore e Pleistocene Superiore. Dal punto di vista strutturale, il rilevamento ha evidenziato lo sviluppo di sistemi di faglia ad orientazione NE-SW, NNE-SSW, NW-SE e secondariamente E-W, attivi sia durante che dopo la messa in posto delle coperture sedimentarie, mettendo in luce il prevalere di movimenti verticali, derivanti da meccanismi normali lungo tutte le strutture, anche se per molte di esse sono osservabili anche componenti trascorrenti. Inoltre sono state riconosciute nuove strutture con segni di attività tettonica recente che, oltre a costituire un importante elemento conoscitivo per la definizione di scenari di pericolosità sismica, contribuiscono ad implementare il quadro strutturale evolutivo di questo settore dei Monti Peloritani e dello Stretto di Messina.
Carta Geologica del Bacino Idrografico del Torrente Santo Stefano (versante ionico dei M.ti Peloritani – Comune di Messina).
CASELLA, sergio;PINO, Paolo;RASA', Riccardo;TRIPODO, Alessandro
2010-01-01
Abstract
Questo lavoro descrive il rilevamento geologico-strutturale effettuato nell’area del Bacino Idrografico del Torrente Santo Stefano posizionato alla periferia sud della città di Messina. Dal punto di vista geolitologico, le formazioni affioranti nell’area indagata sono costituite per circa 2/3 da rocce scistoso-cristalline, che costituiscono il substrato metamorfico di età ercinica, e per 1/3 da coperture sedimentarie con età comprese tra Serravalliano-Tortoniano Inferiore e Pleistocene Superiore. Dal punto di vista strutturale, il rilevamento ha evidenziato lo sviluppo di sistemi di faglia ad orientazione NE-SW, NNE-SSW, NW-SE e secondariamente E-W, attivi sia durante che dopo la messa in posto delle coperture sedimentarie, mettendo in luce il prevalere di movimenti verticali, derivanti da meccanismi normali lungo tutte le strutture, anche se per molte di esse sono osservabili anche componenti trascorrenti. Inoltre sono state riconosciute nuove strutture con segni di attività tettonica recente che, oltre a costituire un importante elemento conoscitivo per la definizione di scenari di pericolosità sismica, contribuiscono ad implementare il quadro strutturale evolutivo di questo settore dei Monti Peloritani e dello Stretto di Messina.Pubblicazioni consigliate
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