Permanenza degli ostacoli (reali) alla modernizzazione agronomica in Sicilia.

L’Unità non provocava nelle campagne siciliane sostanziali mutamenti nel regime fondiario, né trasformazioni dell’assetto produttivo vigente. Il frazionamento dei beni ecclesiastici e demaniali non aveva portato all’incremento della piccola e media proprietà, bensì all’allargamento della grande. Le campagne isolane, dall’ordinamento fondiario ai rapporti produttivi e alle tecniche agrarie, rivelavano il basso livello delle forze produttive. Sull’onda lunga del ciclo economico internazionale si assisteva, tuttavia, nel primo trentennio unitario ad una ininterrotta fase di crescita dell’agricoltura specializzata. Il carattere oppressivo della struttura dei rapporti di produzione rendeva assai arduo qualsiasi processo di rinnovamento e costituiva il limite di fondo conosciuto della trasformazione agraria,che la crisi degli anni ottanta metteva bene in evidenza. La fine della crisi agraria, poi, e il nuovo processo di crescita dell’agricoltura siciliana, anziché aprire una fase nuova, come avveniva al Nord, riconfermavano la struttura produttiva vigente.